Apple si sta preparando a consentire agli utenti iPhone con sede nell’UE di disinstallare il suo browser Safari di prima parte entro la fine del 2024 e sta lavorando a un modo più “user-friendly” per trasferire dati “da un iPhone a un telefono non Apple” (smartphone Android, chiaramente) per l’autunno 2025. Questo secondo un nuovo documento di conformità pubblicato dalla società, che delinea tutti i modi in cui si sta conformando al nuovo Digital Markets Act dell’Unione Europea che è entrato appena in vigore.
Altre iniziative rivolte agli utenti dettagliate nel documento di Apple includono una “soluzione di cambio browser” per trasferire dati tra browser sullo stesso dispositivo, che prevede di rendere disponibile entro la fine del 2024 o all’inizio del 2025. Sarà anche possibile modificare l’app di navigazione predefinita su iOS entro marzo 2025 nell’UE.
Il documento di Apple descrive la funzionalità di trasferimento dati di iPhone verso uno smartphone Android come “una soluzione che aiuta i fornitori di sistemi operativi mobili a sviluppare soluzioni più user-friendly per trasferire dati da un iPhone a un telefono non Apple”. Dice che i piani per questa funzionalità si baseranno sugli strumenti di migrazione esistenti già offerti da altre società.
Google offre già un’app iOS chiamata “Passa ad Android” per il trasferimento di dati, inclusi contatti, foto e video, app gratuite, testi e note. Ma il documento di supporto di Google sul processo evidenzia alcuni dati del telefono che non verranno trasferiti, tra cui app a pagamento, segnalibri di Safari, allarmi e altri file vari. Presumibilmente, la nuova soluzione di Apple potrebbe aiutare a colmare alcune di queste lacune.
C’è da dire che il documento non indica esplicitamente se qualcuna di queste funzionalità sarà disponibile a livello globale o se saranno esclusive per gli utenti dell’UE. Ma molti dei piani precedentemente annunciati dall’azienda per conformarsi al DMA – inclusa la possibilità di eseguire motori browser diversi da WebKit e installare app store di terze parti – sono disponibili solo nel blocco europeo (tranne il supporto a RCS che sarà globale).