Meta ha rivelato maggiori dettagli su come le app di messaggistica di terze parti possono essere interoperabili con WhatsApp e Messenger. Alla società è stato richiesto di aprire le sue app in una certa misura per conformarsi al Digital Markets Act (proprio come ad Apple e a Google), una nuova legge dell’Unione Europea che entrerà in vigore questa settimana.
“Riteniamo che il modo migliore per garantire l’interoperabilità sia attraverso una soluzione che si basa sull’architettura client/server esistente di Meta“, ha scritto Meta in un post sul blog. “L’approccio che abbiamo adottato in termini di implementazione dell’interoperabilità è il modo migliore per soddisfare i requisiti DMA, creando allo stesso tempo un approccio praticabile per i fornitori di terze parti interessati a diventare interoperabili con Meta e massimizzare la sicurezza e la privacy degli utenti.”
Meta afferma di lavorare sull’interoperabilità con la Commissione europea da quasi due anni. Per cominciare, l’interoperabilità dovrà supportare messaggi basati su testo e la capacità di condividere immagini, note vocali, video e altri file. In futuro Meta dovrà abilitare le chat di gruppo e le chiamate tra WhatsApp e Messenger e app di terze parti.
Per il momento, gli sviluppatori di terze parti dovranno probabilmente utilizzare il protocollo Signal per collegarsi a Messenger e WhatsApp. Meta utilizza quel protocollo per la crittografia end-to-end (E2EE) su entrambe le app, “poiché rappresenta l’attuale gold standard per le chat E2EE“. Gli sviluppatori avranno la possibilità di utilizzare un protocollo compatibile, ma solo “se saranno in grado di dimostrare che offre le stesse garanzie di sicurezza di Signal“.
Meta osserva che quando si tratta di inviare messaggi interamente all’interno degli ecosistemi WhatsApp e Messenger, controlla sia i client di invio che quelli di ricezione. In questi casi si può affermare che solo il mittente e i destinatari previsti potranno vedere i messaggi.
Tuttavia, ha aggiunto che “sebbene abbiamo creato una soluzione sicura per l’interoperabilità che utilizza la crittografia del protocollo Signal per proteggere i messaggi in transito, senza la proprietà di entrambi i client (endpoint) non possiamo garantire ciò che un fornitore di terze parti fa con i messaggi inviati o ricevuti e quindi non possiamo fare la stessa promessa.“
Pertanto, Meta indica che i messaggi che provengono da o vengono inviati a un’app di terze parti potrebbero non essere sicuri come quelli che rimangono completamente all’interno del proprio ecosistema.
Gli sviluppatori che collegano le proprie app a WhatsApp e Messenger dovranno ospitare sui propri server i file multimediali che inviano alle piattaforme Meta. WhatsApp o Messenger scaricheranno quindi i contenuti multimediali dai media tramite un servizio Meta proxy.
Per consentire l’interoperabilità, gli sviluppatori di app di messaggistica di terze parti dovranno firmare un accordo con Meta. L’azienda sottolinea che deve essere pronta ad attivare l’interoperabilità con un altro servizio entro tre mesi dalla ricezione della richiesta, anche se “potrebbe essere necessario più tempo prima che la funzionalità sia pronta per l’uso pubblico“.