Google ha annunciato Gemini all’I/O 2023 come modello LLM di prossima generazione. Secondo un rapporto di oggi, Google avrebbe dovuto lanciare Gemini la prossima settimana ma, confermando un report precedente, è stato ritardato fino a gennaio.
The Information riporta che Gemini avrebbe dovuto ricevere una grande rivelazione la prossima settimana con una serie di eventi in California, New York e Washington, rivolti a politici e legislatori.
Sundar Pichai ha deciso di ritardare il lancio dopo che Google “ha scoperto che l’intelligenza artificiale non gestiva in modo affidabile alcune query non inglesi“. Il supporto linguistico globale è una priorità, con Google che mira in ultima analisi a eguagliare o superare il GPT-4 di OpenAI. Le fonti nell’articolo di oggi affermano che la società ha “soddisfatto tale standard sotto alcuni aspetti”.
L’amministratore delegato ha dichiarato a novembre che la società è “focalizzata sul rilascio di Gemini 1.0 il prima possibile, assicurarsi che sia competitivo, all’avanguardia e costruiremo da lì in poi”. Al momento, si dice che Google stia ancora “finalizzando la versione principale e più grande di Gemini”.
Il cofondatore di Google, Sergey Brin, è tornato in azienda a luglio per assistere nella realizzazione del nuovo sistema di intelligenza artificiale Gemini. Lo scopo per quest’ultimo è quello di fornire un modello di base simile a quello umano di prossima generazione.
All’I/O, Google ha affermato che Gemini “sta vedendo impressionanti capacità multimodali mai viste nei modelli precedenti”. Oltre a comprendere testo e immagini, un altro obiettivo è quello di essere “altamente efficiente nelle integrazioni di strumenti e API” mentre l’azienda lavora per rendere Gemini un’offerta attraente per sviluppatori di terze parti di varie dimensioni: PaLM 2 ne ha quattro, incluso il leggero “Gecko” per dispositivi mobili. Infine, Google ha affermato che Gemini è costruito per “consentire innovazioni future, come la memoria e la pianificazione”.
La grande domanda è quanto presto Gemini verrà integrato nei servizi Google, come Bard, Search e Workspace.