A bordo del nostro Redmi Note 11 NFC (spes) abbiamo deciso di sostituire la MIUI ROM ufficiale sviluppata da Xiaomi con qualcosa di più aggiornato e moderno come la Pixel Experience. Si tratta di una Custom ROM che mira ad imitare l’esperienza che si ha con gli smartphone Google Pixel.
Seppur non in fermento come avveniva qualche anno fa, il mondo del modding Android è ancora ricco di una community molto ampia che, grazie al proprio lavoro di sviluppo, testing o semplicemente informativo, consente alle persone di allungare la vita utile dei loro smartphone che non vengono più aggiornati ufficialmente.
Nel nostro caso, il Redmi Note 11 NFC dovrebbe ancora ricevere qualche aggiornamento di sicurezza ma sicuramente non verrà aggiornato ad Android 14. Allo stesso modo, l’immensa serie di app e servizi Xiaomi che vengono pre-installati (come app di sistema, per cui impossibili da disinstallare) non l’abbiamo mai utilizzata. Discorso diverso invece per la suite Google.
E tutto questo lo si vede anche nelle statistiche del nostro Pihole, con il nuovo Redmi Note 11 NFC che esegue un numero inferiore di richieste e soprattutto non contatta più i server cinesi di Xiaomi.
Al di là dell’installazione davvero molto semplice se si segue la guida che abbiamo realizzato in passato, la Pixel Experience ha apportato una ventata di freschezza al nostro Redmi Note 11 NFC. Dal Material You che permea l’intera interfaccia grafica all’aumento di prestazioni derivante da un minor quantitativo di app spazzatura, non avremmo potuto fare scelta migliore. Segnaliamo inoltre che la Pixel Experience passa i test SafetyNet, il che consente alle app bancarie e a Google Wallet di funzionare senza problemi.
C’è da dire che l’installazione di una Custom ROM necessita lo sblocco del bootloader che, nel caso di Xiaomi, dopo l’avvio della procedura richiede fino a 168 ore di attesa (probabilmente una misura di sicurezza adottata dall’azienda per gli smartphone rubati). Per il resto però, sono stati necessari al massimo 10 minuti.