Alla fine di marzo, il Garante per la protezione dei dati personali, ha annunciato che il nuovo software ChatGPT di OpenAI sarebbe stato bloccato dall’uso in Italia per timori che il funzionamento violasse il regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE (GDPR).
A seguito di una riunione con i vertici di OpenAI, nelle scorse ore il Garante ha pubblicato un elenco dei passi necessari che OpenAI dovrà intraprendere entro la fine di aprile se vuole continuare ad operare con ChatGPT in Italia.
ChatGPT in Italia, i passi che OpenAI deve intraprendere per la fruizione del servizio
“OpenAI dovrà redigere e rendere disponibile, sul proprio sito, un’informativa che descriva le modalità e la logica del trattamento dei dati necessari per il funzionamento di ChatGPT nonché i diritti riconosciuti agli interessati“, ha annunciato il Garante.
Inoltre, gli utenti italiani dovranno mostrare tale avviso e dovranno dichiarare di avere più di 18 anni prima del completamento delle loro registrazioni. Oltre a ciò, la società dovrà implementare un sistema di limitazione in base all’età per filtrare gli utenti di età inferiore ai 18 anni entro la fine di settembre.
Il Garante chiede infine che la società attui “strumenti facilmente accessibili per consentire ai non utenti di esercitare il diritto di opporsi al trattamento dei propri dati personali“, secondo il comunicato. “Lo stesso diritto dovrà essere concesso agli utenti se l’interesse legittimo viene scelto come base giuridica per il trattamento dei loro dati“.
A conclusione, OpenAI deve lanciare entro il 31 maggio “attraverso radio, TV, giornali e Internet” una campagna pubblicitaria che informi il pubblico sulle modalità di raccolta dei dati e su come le informazioni personali degli italiani verranno utilizzate per addestrare gli algoritmi dell’azienda.
In tutto, OpenAI ha solo 18 giorni per mettere in fila tutte le richieste del Garante prima che il regolatore implementi sanzioni aggiuntive.