Capita sempre più spesso, quando si aprono pagine web, di imbattersi nella pubblicità invasiva, che impedisce la lettura di articoli o la visione di video attraverso pop up o banner di vario genere.
L’obiettivo di chiunque è eliminare questa pubblicità fastidiosa, spesso portatrice di malware e in grado di danneggiare e tracciare i nostri movimenti all’interno della rete.
Rallentamenti del sistema, variazioni del browser predefinito e comparsa indesiderata di nuovi plugin, estensioni o toolbar sono solo alcune delle conseguenze di questo tipo di pubblicità invasiva, causata dai cosiddetti adware, software progettati proprio allo scopo di lanciare messaggi sugli schermi dei device.
Malware presente in sedici applicazioni
Proprio uno di questi adware è stato scoperto recentemente su Android: secondo i ricercatori di sicurezza di McAfee, infatti, all’interno di sedici applicazioni scaricabili dal Google Play Store erano presenti dei malware.
Le applicazioni incriminate, chiamate app clicker, erano state scaricate su smartphone e tablet almeno 20 milioni di volte, provocando quindi numerosi problemi agli utenti.
Queste applicazioni contenevano infatti degli annunci inseriti all’interno di frame invisibili, che riuscivano a simulare le interazioni degli utilizzatori, causando così surriscaldamenti, cali di prestazione o addebiti del piano telefonico.
Nonostante siano state eliminate dallo store di Google, queste applicazioni si possono scaricare altrove: per questo motivo è importante fare molta attenzione e proteggere al meglio i propri dispositivi, attraverso l’installazione di un antivirus, evitando download da siti non sicuri, cercando di navigare in incognito quando possibile e leggendo sempre i termini e le condizioni prima di installare qualsiasi cosa.
A rischio anche le estensioni
Anche l’utilizzo delle estensioni di Google Chrome rappresenta un rischio per la sicurezza del browser: nonostante la loro innegabile utilità, infatti, queste possono essere sfruttate dagli hacker per installare malware.
Secondo uno studio di Guardio Labs, sono oltre un milione i computer infettati dall’adware trasmesso attraverso queste estensioni, che ha lo scopo di dirottare le ricerche delle vittime verso pubblicità con link di affiliazione a siti di e-commerce che permettono allo sviluppatore del malware di incassarne i relativi ricavi.
Per questo motivo è consigliato fare molta attenzione alle estensioni installate, leggendo sempre quali autorizzazioni sono richieste e non scaricandone troppe, considerando che possono rappresentare un potenziale vettore d’attacco.