Il look degli smartphone è pressappoco identico da qualche anno a questa parte, con un grosso display sul davanti e non meno di tre fotocamere sul retro. Tranne per qualche piccolezza estetica, tutti gli smartphone si assomigliano. E, allo stesso tempo, quando viene lanciato sul mercato uno smartphone che poco poco si discosta da questa “estetica standard”, fa subito notizia. È ad esempio il caso di Vivo V23 5G che, seppur nelle forme sia simile agli altri modelli, offre una variazione offrendo una doppia selfie cam con i faretti in una scocca dotata di uno spessore ridotto al minimo e squadrata e stondata allo stesso momento.
Abbiamo avuto fra le mani il Vivo V23 5G per un paio di settimane e siamo pronti a darvi le nostre considerazioni sullo smartphone e sulle sue cose positive e negative.
Pro
Contro
- Unboxing
- Estetica
- Hardware e prestazioni
- Scheda tecnica
- Software
- Qualità fotografica
- Autonomia
- Conclusioni
Unboxing
Non esiste una bella recensione senza un bel unboxing. Fortunatamente per il Vivo V23, la sua confezione di vendita è più interessante della maggior parte degli smartphone concorrenti.
Al di là dello smartphone in se, Vivo ha arricchito la confezione di vendita con una cover trasparente in silicone, un caricabatterie da 44W, un cavo dati USB-C e un paio di auricolari con jack audio. Una rarità di questi tempi, vero?
Purtroppo non è affatto una rarità la mancanza del jack audio da 3,5mm, dal momento che lo smartphone ne è sprovvisto e con Vivo che mette nella confezione anche un adattatore USB – jack audio.
Estetica a mattoncino
Le qualità che ha il Vivo V23 sono tante ma è chiaro che il vero cavallo di battaglia è l’estetica “a mattoncino” con angoli stondati e frane laterale squadrato.
Purtroppo manca la chicca della scocca posteriore che cambia colore quando colpita dai raggi UV del sole, caratteristica che è appannaggio solamente della colorazione Sunshine Gold.
Dal canto suo però troviamo una silhouette molto sottile e squadrata sui bordi, con un piglio che non possiamo non paragonare a quello fatto da Apple con gli ultimi iPhone. Allo stesso modo, il design dell’isola fotografica ricorda molto i Samsung Galaxy.
Segnaliamo che la costruzione è molto solida e di qualità ma la finitura della versione Stardust Black attira tantissimo le impronte (non sappiamo se anche nell’altra colorazione Sunshine Gold vi è la stessa finitura).
L’altro aspetto inusuale nel design di Vivo V23 è il notch extra large pensato per ospitare una doppia fotocamera frontale e un doppio faretto LED. Senza dubbio è maggiormente visibile rispetto agli smartphone con foro o notch singolo ma, visto l’aspetto di forma allungato, almeno nella visione di video questo sparisce del tutto.
Hardware e prestazioni
Venendo al comparto hardware, il Vivo V23 appartiene alla fascia medio bassa del mercato con un chipset Mediatek Dimensity 920 che assicura prestazioni solide e certe.
Molta enfasi è stata posta poi sul comparto fotografico ma, a differenza di tutti gli altri che si concentrano solo sulla parte posteriore, il Vivo V23 ospita una soluzione ottima a doppia fotocamera all’interno del notch incastonato nel display. Posteriormente invece sono 3 i sensori fotografici, anche se solamente 2 utilizzabili davvero (il terzo è da soli 2MP).
A proposito di display, è presente un’unità da 6,44 pollici con tecnologia AMOLED, risoluzione Full HD+ e refresh rate a 90Hz. Insieme alla doppia selfie cam con i faretti, è lo schermo a prendersi i riflettori come secondo cavallo di battaglia: colori vividi ma non eccessivamente, luminosità adeguata con pieno supporto ad HDR10 e angoli di visione ottimi ne fanno davvero un ottimo display.
Pur non essendo un chip top di gamma, il Mediatek Dimensity 920 presente nel Vivo V23 5G si comporta in maniera abbastanza bene nel gaming, con la maggior parte dei giochi presenti sul Play Store in grado di funzionare bene.
Allo stesso modo, anche le sue capacità in emulazione rendono lo smartphone perfetto per godersi tutti i giochi dell’era PS1, PSP e antecedenti, con qualche titolo meno complesso della PS2 altrettanto giocabile (soprattutto con un buon controller in abbinata come il GameSir X2 Pro).
“vivo V23 5G è frutto della nostra capacità di implementare tecnologie all’avanguardia in funzionalità chiave per le modalità quotidiane di utilizzo dello smartphone. Incontra le esigenze crescenti degli utenti in termini di qualità e prestazioni della fotocamera frontale non solo per selfie ma anche per videochiamate personali o di lavoro. Questo nuovo modello della serie V ha caratteristiche uniche di innovazione, tecnologie all’avanguardia e design elegante, proprio quello che ricercano gli utenti nella scelta dello smartphone.”
Scheda tecnica
- Dimensioni: 157,2 x 72,42 x 7,39 o 7,55 mm (a seconda della colorazione)
- Peso: 179 o 181 grammi (a seconda della colorazione)
- Display: AMOLED da 6,44”, risoluzione FHD+, luminosità massima di 600 nits, refresh rate a 90 Hz, con notch
- Vetro Schott Xensation Up
- Lettore delle impronte digitali sotto al display
- SoC: MediaTek Dimensity 920 con GPU Mali-G68 MC4
- Memoria RAM: 12 GB
- Memoria per l’utente: 256 GB (non espandibile)
- Tripla fotocamera posteriore con doppio flash LED (dual-tone):
- Principale da 64 MP (f/1.89) con AF
- Ultra-grandangolare da 8 MP (f/2.2, 120°)
- Macro da 2 MP (f/2.4)
- Doppia fotocamera anteriore con doppio flash LED (dual-tone):
- Principale da 50 MP (f/2.0) con AF
- Super-grandangolare da 8 MP (f/2.28, 105°)
- Reti mobili: 5G (SA/NSA)/4G/3G/2G
- Connettività: Wi-Fi 5, Bluetooth 5.2 LE, A-GPS, NFC, USB Type-C, OTG
- Sensori: Accelerometro, sensore di prossimità, sensore di luminosità, bussola, giroscopio
- Batteria: 4200 mAh con ricarica rapida fino a 44 W
- Sistema operativo: Funtouch OS 12 basata su Android 12
Software
Al cuore del Vivo V23 c’è l’interfaccia grafica FuntouchOS 12 basata sul sistema operativo Android 12 (durante il nostro uso abbiamo ricevuto un aggiornamento con le patch di sicurezza di novembre 2022). Pur essendo completa di ogni funzione immaginabile, gli sviluppatori di Vivo hanno fatto un sublime lavoro di ottimizzazione.
Ci ha stupito molto in positivo e, senza voler esagerare, se non avessimo conosciuto le specifiche tecniche non saremmo mai riusciti a capire che non si tratta di un top di gamma super potente in grado di mascherare un software mal sviluppato ma di un medio gamma estremamente ben ottimizzato.
Tante poi le personalizzazioni estetiche possibili. Recandosi nelle impostazioni generali e poi nel sotto menù “effetti dinamici”, è possibile modificare a proprio piacimento praticamente tutte le animazioni principali dello smartphone: da quella del sensore di impronte a quella di accensione del display, passando per quelle dello sblocco del display e della ricarica e arrivando persino a quella della connessione USB.
Segnaliamo l’assenza di opzioni per gestire in maniera smart la ricarica della batteria, ovvero impostare un limite alla ricarica massima oppure permettere il raggiungimento del 100% solo quando ci si sta per svegliare, così da prolungare la vitalità della stessa nel tempo.
Cosa positiva è la dotazione ridotta all’osso di bloatware preinstallati (solo Netflix e Facebook), cosa che rende lo smartphone molto pulito da utilizzare sin dal primo avvio.
Qualità fotografica
Partendo dall’analisi del cavallo di battaglia, le due fotocamere anteriori non hanno di interessante solamente il numero di MP. Vivo è riuscita a dare anche un’infusione di qualità alla sua scelta di marketing di utilizzare un doppio sensore anteriore.
La qualità degli scatti è decisamente elevata in condizioni di perfetta illuminazione, come potete vedere qui in alto. Niente sovra esposizioni, niente filtri bellezza (almeno con le impostazioni di default) che rendono più artificiali le foto e niente intervento eccessivo del software di elaborazione rendono le fotografie molto naturali.
Quando scende la sera e l’illuminazione si fa affievolita o anche nulla, ecco che entra in gioco il doppio faretto che permette di illuminare il volto senza tuttavia disperdere la luce sullo sfondo. L’aspetto è chiaramente meno naturale ma senza dubbio un successo per coloro vogliono fotografarsi anche al buio.
Passando alle fotocamere posteriori, nei nostri soliti soggetti architettonici abbiamo notato una resa qualitativa in pari con gli altri smartphone di fascia media che abbiamo testato come il Realme 9 Pro 5G. Ciò significa fotografie quasi perfette di giorno, un po’ troppo rumorose di sera (anche con la modalità notte selezionata).
Autonomia
Uno dei principali svantaggi di uno chassis sottile è la mancanza di spazio disponibile per inserire una batteria di dimensioni decenti. La situazione non è diversa sul V23 5G che ha una cella da 4.200 mAh che dura a malapena per l’intera giornata.
Nelle nostre giornate stress fatte di gaming, video online e test benchmark, ci siamo ritrovati la sera con il Vivo V23 5G con solo il 10-15% di batteria. Il problema viene in parte mitigato dall’elevata velocità di ricarica di 44 W che porta lo smartphone dallo 0% al 100% in poco meno di un’ora.
Conclusioni
Il Vivo V23 5G si allinea con molti altri smartphone di fascia media per prestazioni e qualità fotografica. Manca un tantino nell’autonomia ma controbatte alla grande con un display accurato e luminoso, un software completo e allo stesso tempo molto fluido e ben ottimizzato, con l’estetica differente (cosa che però è più soggettiva) e soprattutto con il cavallo di battaglia della doppia selfie cam abbinata al doppio faretto frontale.
Il prezzo da pagare per questi extra? Lo smartphone ha un prezzo di listino di 549 euro che è un po’ alto per quello che offre in relazione alla concorrenza. Ma è chiaro che, in base al periodo dell’anno, lo si trova spesse volte in offerta a molto meno.