Recensione TCL 30+ – Da diversi anni a questa parte le prestazioni degli smartphone sono arrivate a un livello tale che anche la fascia bassa permette un utilizzo fluido e discreto della maggior parte delle applicazioni di uso quotidiano. Dai social alle app di messaggistica, passando per YouTube e i vari servizi di streaming, non ci sono grossissime differenze fra uno smartphone da 200 euro e uno da 1000 euro. L’unico ambito in cui ci è ancora una netta separazione è la qualità fotografica.
Nel corso degli ultimi 10 giorni abbiamo utilizzato come unico smartphone un TCL 30+. Non è certamente il più potente ma, grazie a una combinazione di efficienza, qualità nel display e super batteria, abbiamo trovato alcune cose positive in favore ma anche diverse negatività (non esiste lo smartphone perfetto, nemmeno nella fascia da oltre 1000 euro).
Basandoci su quanto detto prima, significa che il TCL 30+, nonostante i suoi 229 euro di listino, può essere tranquillamente consigliato a chi non ha molte pretese all’infuori di social e messaggistica.
Unboxing
Iniziando la nostra recensione con il contenuto della confezione, non c’è molto su cui soffermarci: presente oltre lo smartphone una cover trasparente in silicone, il PIN per l’estrazione del carrellino delle SIM, il caricabatteria e la manualistica cartacea.
Insomma, niente di più e niente di meno dalla tipica offerta di fascia media dei produttori cinesi.
Estetica e qualità costruttiva
Detto ciò, la qualità costruttiva del TCL 30+ rispecchia esattamente la fascia di prezzo in cui si trova: perlopiù plastica (tecnicamente policarbonato), si nota immediatamente di avere fra le mani un prodotto in cui la cura per il design e l’ergonomia non è stata in cima agli obiettivi di sviluppo.
Questo in parte è bilanciato positivamente dal peso di 184 grammi che, seppur non pochi in generale, lo sono per un dispositivo dallo schermo di 6,7 pollici.
Il bello e il cattivo tempo
A proposito del display, l’unità AMOLED da 6,7 pollici è forse il cavallo di battaglia del TCL 30+. Con colori relativamente accurati e una luminosità accettabile (oltre 800 nits se lasciata in automatico), l’utilizzo del TCL 30+ durante la nostra recensione è semplicemente un piacere. Peccato per la mancanza di un refresh rate a 90 Hz che sta diventando sempre più comune anche in questa fascia di prezzo.
Le cose cominciano a farsi un po’ peggiori quando parliamo di prestazioni. Il SoC Mediatek Helio G37 è pensato prevalentemente per l’efficienza energetica. Da ciò ne deriva che anche l’utilizzo standard di social, e-mail, app di messaggistica e streaming audio e video non è fluida. Anche solo navigare nella schermata home mette alla prova lo smartphone.
Chiaramente se le operazioni quotidiane lo mettono in difficoltà, potete immaginare il gaming.
Riportiamo giusto per completezza alcuni risultati benchmark ma, ripetiamo, le prestazioni non sono il punto forte di questo smartphone.
Per il resto, nei nostri test per la recensione del TCL 30+ abbiamo notato che:
- Il sensore di impronte digitali è di tipo capacitivo, è posizionato sul bordo destro sotto il tasto di accensione in una posizione non proprio ergonomica (un po’ troppo in basso) e non è precisissimo o velocissimo nello sblocco;
- Il jack audio da 3,5mm svolge bene il suo lavoro e permette di avere una soluzione cablata a coloro che non hanno auricolari TWS
- La connettività WiFi ha un raggio d’azione limitato, col segnale che inizia a degradare rapidamente non appena ci si allontana dall’access point;
- L’audio è gestito in maniera stereo dallo speaker principale in basso e dalla capsula auricolare in alto con prestazioni discrete ma non eccellenti;
- Il chip GPS fa un ottimo lavoro nel segnare la posizione, sia per la navigazione stradale in auto che per il tracciamento di attività fisiche (noi l’abbiamo testato in bici);
- Il sensore NFC funziona senza alcun problema per i pagamenti contactless.
Qualità fotografica accettabile ma non brillante
Come anticipato all’inizio, la qualità fotografica è uno dei pochi ambiti in cui la differenza di fascia di apparenza si fa sentire. E col TCL 30+ è proprio così.
Tralasciando il fatto che lo smartphone sulla carta ha 3 fotocamere posteriori ma, nella pratica, solo quella principale da 50MP è utilizzabile (le altre due da 2MP servono solo a fare numero), la qualità fotografica è alquanto accettabile se le condizioni di illuminazione sono perfette: buoni dettagli e pochi artefatti.
Le noie iniziano a presentarsi con il calare del sole, quando il sensore e la mancanza di stabilizzazione ottica, uniti al software di elaborazione, faticano molto e non fanno un gran lavoro.
L’autonomia è il secondo cavallo di battaglia
Se il display lo abbiamo considerato il principale cavallo di battaglia, la batteria e l’efficienza energetica in generale li possiamo definire “gli scudieri”.
I nostri 10 giorni di utilizzo per la recensione del TCl 30+ li abbiamo suddivisi in due:
- nei primi 5 giorni abbiamo stressato lo smartphone quanto più potevamo fra configurazione iniziare, download degli aggiornamenti, test benchmark, streaming audio Bluetooth, gaming e prove fotografiche;
- nella seconda parte invece lo abbiamo utilizzato ” più normalmente” limitandoci ad app social e messaggistica.
Facciamo presente che abbiamo dovuto disabilitare l’always on display in quanto non regolabile in luminosità (il consumo aumenta a dismisura) e sviluppato senza tenere a mente eventuali problemi di burn-in dell’OLED (l’orologio rimane fisso in una posizione senza mai cambiarla).
Ad ogni modo, con l’uso intenso siamo riusciti ad arrivare senza problemi alla sera ma con una percentuale residua sempre sotto il 25% che non ci ha permesso di saltare la ricarica e utilizzarlo il giorno successivo. Di contro, con l’uso blando non solo abbiamo avuto un consumo giornaliero intorno al 40% che ci ha permesso senza problemi anche un secondo giorno intero di utilizzo ma, attivando il risparmio energetico quando la batteria residua era intorno al 50%, siamo riusciti ad arrivare al pomeriggio del terzo giorno.
Insomma, una batteria di grande capacità unita a un sistema hardware e software molto efficiente che garantiscono una grande autonomia.
Software con bloatware a gogò
Basato su Android 12, la ROM preinstallata da TCL è una di quelle che definiamo “complete”, nel senso che ha già tutte le applicazioni base più utilizzate e non c’è bisogno di rivolgersi al Play Store. O meglio, non ci sarebbe bisogno di rivolgersi al Play Store se la loro qualità (e aggiungeremmo il loro rispetto della privacy) non fosse quello che è.
Abituati a usare app di terze parti per varie funzioni, adattarsi ad utilizzare quelle sviluppate da TCL non è proprio facile, in quanto mancano diverse funzioni base.
Seppur perfettamente funzionali, il nostro consiglio è quello di scaricare F-Droid e affidarsi ad app open source sicure, funzionali e rispettose della privacy. O almeno, utilizzare quelle di Google (sicure ma non rispettose della privacy).
Altro lato negativo nel software di TCL 30+ è l’elevato numero di app e giochi sponsorizzati preinstallati che servono, in definitiva, solo a tenere basso il prezzo dello smartphone. In questo caso fortunatamente tutto è disinstallabile.
Conclusioni
In definitiva, il TCL 30+ è un buon smartphone nella sua fascia di prezzo, con tante luci ma anche tante ombre. Considerando che il prezzo di vendita ufficiale di 229 euro ormai lo si trova perennemente scontrato sotto i 200 euro, se non avete grosse pretese in termini di prestazioni e qualità fotografica, il TCL 30+ può fare per voi.