Negli ultimi anni, il gaming mobile ha registrato un’espansione record, con una spesa dei giocatori sempre crescente. Con la pandemia i giocatori non hanno mai speso così tanto in giochi per smartphone: con un importo stimato di 136 miliardi di dollari per l’anno 2022, si tratta del record assoluto.
Ormai da diversi anni, il mobile gaming ha conosciuto una crescita esponenziale, sia in termini di numero di giocatori che in termini di spesa. Per darvi un’idea, nel 2019 i giocatori hanno speso complessivamente circa 60 miliardi di dollari in giochi mobile. Nel periodo natalizio dello stesso anno si è raggiunto il picco di 210 milioni di dollari, il che ha rappresentato un aumento del 431% rispetto ai dati registrati nel 2018 nello stesso periodo dell’anno.
Tuttavia, come rivela l’ultimo rapporto dell’International Data Corporation (IDC), il mercato dei giochi per dispositivi mobili è cresciuto costantemente negli ultimi due anni, spinto in particolare dalla pandemia di COVID-19. Pertanto, per l’anno 2022, la società di ricerca stima che il mobile gaming dovrebbe incassare non meno di 136 miliardi di dollari.
Complessivamente, i soli giochi Android e iOS rappresentano il 61% del mercato globale dei videogiochi. Volendo fare una stima, durante il primo trimestre del 2022 i giocatori mobili hanno speso 1,6 miliardi di dollari a settimana!
Il mercato dei PC e delle console non sarà da meno, con profitti stimati rispettivamente in 42 e 40 miliardi di dollari. Per inciso, IDC prevede un aumento delle vendite di console una volta che Microsoft e Sony risolveranno i problemi relativi alla produzione di PS5 e Xbox Series X. In totale, l’intera industria dei videogiochi varrà 222 miliardi di dollari nel 2022.
Lexy Sydow, responsabile delle ricerche di mercato per IDC, ha spiegato perché il mercato mobile è in piena espansione. “Penso che il Covid sia stato il catalizzatore, ma le tendenze erano già in atto; è probabile che ci siano molte persone che non hanno mai giocato davvero a un gioco per smartphone, di per sé; e probabilmente lo hanno fatto per la prima volta durante il Covid. Ma alla fine, abbiamo visto questo fenomeno svilupparsi nel tempo”.