La causa di Epic Games contro Google e Apple non solo ha portato alla luce comportamenti anticoncorrenziali presenti in entrambi gli app store, ma ha anche pubblicizzato gli sforzi per bloccare i metodi di fatturazione di terze parti su tali piattaforme. Alla Corea del Sud non è andato giu, tanto che ha già approvato un disegno di legge, ampiamente soprannominato “legge anti-Google”, che impedisce a Google di imporre il proprio sistema di pagamento nel Play Store agli sviluppatori che pubblicano app. Da qualche ora a questa parte quindi Google si è adeguato supportando metodi di pagamento di terze parti sulle app scaricate da Google Play.
I pagamenti in-app ora possono essere gestiti tramite un sistema di fatturazione alternativo, anziché utilizzare quello di Google. Se, ad esempio, un servizio vuole offrire agli utenti un modo per sottoscrivere un abbonamento mensile tramite la sua app Android, ora può farlo utilizzando il proprio metodo di fatturazione.
Sebbene gli sviluppatori possano ora utilizzare la propria fatturazione, devono comunque supportare quella di Google insieme alla loro: non possono rinunciare completamente al sistema di fatturazione di Google Play. Possono semplicemente aggiungere un metodo alternativo in cima. In effetti, nel modo in cui Google lo sta proponendo, agli utenti verrà data la possibilità di scegliere tra la fatturazione di Google Play e la fatturazione di terze parti.
Poi c’è anche il fatto che l’utilizzo di un metodo di fatturazione di terze parti non consente nemmeno agli sviluppatori di impedire a Google di prendere un taglio. Il taglio che l’azienda prende sarà inferiore: scende all’11% dal solito 15% che Google prende dalla maggior parte degli sviluppatori di app. Ma alla fine c’è ancora una commissione di Google, che sappiamo non è la soluzione che tutti volevano vedere.
Inoltre, trattandosi di un cambiamento imposto dalla legge coreana, non è prevista l’estensione a livello internazionale. La modifica viene apportata solo per conformarsi alla legge coreana, non per buona volontà di Google, il che significa che la gente in Europa, in attesa che la legge si muova anche qui, probabilmente pagherà ancora tramite Google Pay sul Play Store.