Nel corso degli ultimi tre decenni la produzione di chip a livello mondiale è stata concentrata in Asia e, nello specifico, a Taiwan. TSMC è attualmente l’azienda più importante nella produzione di chip con nodi produttivi molto piccoli (10, 7, 5 e 4nm) e la maggior parte dei SoC presenti sugli smartphone proviene dalle sue fabbriche. Con la pandemia che ha colpito duramente l’industria per un aumento della domanda non bilanciato da un aumento dell’offerta, TSMC ha annunciato grandi piani di investimenti per costruire nuove fabbriche di produzione. E indovinate come verrà finanziata questa espansione?
Secondo quanto riferito da alcuni media vicini all’azienda, TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Co) ha informato i suoi clienti che nel prossimo futuro i prezzi di produzione dei chip saliranno. Secondo DigiTimes che cita fonti tra le aziende che sviluppano i progetti dei chip, TSMC prevede di aumentare i prezzi per la produzione a 7 nm o più grande del 10%, mentre i prezzi per i wafer prodotti utilizzando i nodi più innovativi a 5nm e a 4nm aumenteranno del 20%.
Oltre che per finanziare l’espansione della produzione, l’aumento dei prezzi è dovuta anche al più alto tasso di usura dei macchinari e al più basso tempo dedicato alla manutenzione: costringendo i produttori di semiconduttori ad aumentare la produzione per soddisfare le richieste dei clienti, questi ultimi sono stati costretti a dedicare meno tempo per la manutenzione, il che aumenta i rischi e accelera l’ammortamento delle apparecchiature. Di conseguenza, queste società stanno alzando le tariffe per coprire i rischi e i costi.
Tutto ciò che cosa significa per il consumatore finale? Il costo degli smartphone (soprattutto quelli dotati dei chip più avanzati e all’avanguardia), così come quello degli smartwatch, delle Smart TV e di tutti gli altri prodotti hi-tech, dal 2022 subirà un aumento, considerando che è estremamne4nte difficile che le aziende che ordinano i chip assorbiranno l’aumento dei costi detraendolo dal proprio margine di profitto.