Sebbene sia praticamente impossibile ormai presentare un prodotto hi-tech senza che nelle settimane precedenti non sia stato fatto trapelare in rete, Google è particolarmente lasciva da questo punto di vista. Gli smartphone di Google sono famosi proprio per la misura in cui sono trapelati prima del rilascio. Ora sembra che il Google Pixel 6 stia affrontando lo stesso destino.
La fuga di notizie arriva tramite Jon Prosser sul suo canale YouTube Front Page Tech. Vengono mostrati due dispositivi, che secondo lui si chiamano Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro. I dettagli della fuga di notizie sono principalmente visivi e sono stati ricreati dal suo artista di rendering sulla base di molte foto scattate a un vero prototipo. Insomma, non si tratta di foto reali degli smartphone ma di ricostruzioni basate su informazioni leaked e fotografie ai prototipi.
Secondo le immagini, entrambi i modelli avranno un display che occupa quasi per intero la superficie superiore della scocca e sfrutteranno una fotocamera presente all’interno di un foro centrale. È previsto anche un lettore di impronte digitali in-display in base all’icona mostrata sulla schermata di blocco.
La parte posteriore è ancora in una combinazione bicolore, ma il modulo della fotocamera ora si estende per l’intera larghezza e fa da divisore alle due colorazioni. Sulla base delle immagini, questo modulo della fotocamera sembra piuttosto spesso, ma potrebbe essere stato abbellito un po’ durante la trasposizione dalle foto ai rendering.
Forse la più grande rivelazione in questa fuga di notizie arriva relativamente al Google Pixel 6 Pro, il quale dovrebbe includere una terza fotocamera posteriore non trovata sulla variante più piccola. Questo probabilmente spiega perché Google non lo etichetti con il moniker “XL” storicamente utilizzato con la maggior parte delle precedenti generazioni di Pixel, poiché i telefoni differiscono in più delle semplici dimensioni.
Sfortunatamente, non ci sono informazioni sulla lunghezza focale o sulle capacità del sensore aggiuntivo, o se è anche inteso come una fotocamera indipendente.
Come con qualsiasi perdita, è importante tenere presente che i dettagli potrebbero non essere sempre perfettamente accurati. La storia di Jon Prosser con le fughe di notizie ha avuto i suoi alti e bassi. C’è da dire però che anche Max Weinbach ha ulteriormente confermato questa fuga di notizie sulla base delle sue fonti, ma osserva che i colori mostrati nei render non corrispondono.
Prima di lasciarvi al video, vi vogliamo ricordare che oltre alla rivoluzione estetica, i Google Pixel 6 andranno incontro anche a una rivoluzione hardware, con l’assenza di un SoC Qualcomm e la sua sostituzione con un SoC proprietario dotato di nome in codice Whitechapel.