Google Pay sta diventando sempre più un sistema di pagamento universale grazie ai suoi accordi con moltissime banche e istituzioni di credito (e lo diventerà ancor di più quando, da gennaio 2021, sarà compatibile con il cashback di Stato). A questo proposito, vi segnaliamo che dopo aver aggiunto il supporto alle carte di Viva Wallet, Google Pay è adesso compatibile con le carte di Citibank e UAB ZEN.com.
Questo sistema di pagamenti realizzato (inizialmente si chiamava Android Pay) è senza dubbio il più diffuso sugli smartphone Android, grazie al suo approccio HCE che permette un supporto più generale indipendentemente dall’hardware. Il supporto da parte di Google però è solo una parte del puzzle: è necessario che anche le banche supportino il servizio per abilitare i pagamenti attraverso le proprie carte.
Come funziona Google Pay
Ricordiamo che, a differenza di Apple Pay e Samsung Pay, i dati delle carte registrate in Google Pay non vengono salvati all’interno dello smartphone (nel Secure Element) ma nei server di Google, motivo per cui il servizio è disponibile indipendentemente dal marchio del telefono.
Per poter utilizzare il servizio, è necessario solamente possedere uno smartphone dotato di chip NFC e scaricare l’applicazione dal Google Play Store. Da lì, la configurazione di una nuova carta avverrà seguendo i passaggi e la guida visiva predisposta da Google.
Per pagare attraverso Google Pay, invece, se il prezzo è inferiore ai 25 euro (da gennaio 2021 questo importo salirà a 50 euro) basterà semplicemente avvicinare lo smartphone con NFC abilitato al POS (in alcuni casi è necessario accendere almeno il display) mentre per pagamenti di importo superiore, prima di avvicinare lo smartphone si dovrà sbloccarlo tramite impronta o il codice PIN.