All’inizio di questo mese era stato riferito che Huawei stava cercando di vendere il suo brand Honor a un consorzio, risparmiandolo potenzialmente dai vari embarghi commerciali imposti alla sua società madre da parte degli USA. L’accordo è ora concluso, con Huawei che ha ceduto il controllo di Honor a un gruppo di società sostenuto dal governo.
Honor viene venduto a un consorzio di oltre 30 aziende e rivenditori, secondo una dichiarazione congiunta delle società coinvolte nell’acquisto. Il gruppo è composto principalmente da entità sostenute dal governo come Shenzhen Smart City Development Group e China Telecom. Ciò probabilmente non placherà gli Stati Uniti, che originariamente cercavano di porre un freno a Huawei per il suo presunto spionaggio per conto del governo cinese, ma essere separati da Huawei potrebbe essere sufficiente per influenzare i funzionari (soprattutto ora che Trump non è più presidente).
L’accordo creerà una società completamente nuova per Honor, Shenzhen Zhixin New Information Technology, con Huawei che d’ora in poi sarà solo una concorrente diretta.
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L’amministrazione Trump è stata la forza trainante dietro i divieti commerciali di Huawei, arrivando a fare pressione su altri Paesi per bloccare l’uso delle apparecchiature Huawei nelle apparecchiature di rete, ma le restrizioni potrebbero essere ridotte una volta che Joe Biden entrerà in carica come presidente degli Stati Uniti a gennaio.
Tuttavia, la decisione di vendere Honor potrebbe indicare che Huawei non è ancora sicura delle sue prospettive future. La dichiarazione ufficiale non menzionava il prezzo di vendita di Honor, ma le stime precedenti la collocavano intorno ai 100 miliardi di yuan o, al cambio, 15 miliardi di dollari.