Estremamente conosciuta in ambito PC gaming grazie al marchio ROG, Asus negli ultimi anni ha accelerato tantissimo la conquista del mercato smartphone con dei miglioramenti netti alla serie Zenfone e con il lancio della serie ROG Phone. A questo proposito, una decina di giorni fa abbiamo messo le mani su un Asus Zenfone 7, ultimo modello lanciato dall’azienda e che si pone come uno dei più economici smartphone con a bordo il Qualcomm Snapodragon 865 e come uno dei più iconici grazie al suo comparto fotografico rotante.
Siamo quindi pronti a raccontarvi le nostre impressioni su Asus Zenfone 7, su quello che ci è piaciuto ma anche su quello che non ci è piaciuto.
Unboxing
Come al solito in ogni nostra recensione, iniziamo con il mettere da parte lo smartphone e parlare della confezione di vendita e degli accessori contenuti al suo interno.
A differenza di altre grandi aziende che hanno deciso di rimuovere del tutto i caricabatteria dalle confezioni, Asus è andata all in sugli accessori base.
Ciò significa che troviamo, oltre alla manualistica cartacea, un cavo di ricarica e scambio dati (USB-C su entrambe le estremità), un caricabatteria da 30W con uscita USB-C e un paio di cover, di cui una in silicone rigido trasparente e una in plastica dura scura. Purtroppo sono assenti delle cuffie auricolari o anche l’adattatore che permetta di usufruire del jack audio (visto che sullo smartphone è stato eliminato).
Prima di andare oltre, vogliamo spendere un paio di parole sulle due cover messe a disposizione all’interno della confezione. Mentre la prima è trasparente e leggermente rigida (a metà fra una cover tradizionale e una in silicone), la seconda è rigida e va a coprire per intero il design della scocca posteriore.
È quest’ultima quella che ci ha intrigato maggiormente grazie alla presenza di un piccolo switch fisico che permette di bloccare la rotazione della fotocamera (in abbinata al software che riconosce quando si usa la cover) ed evitare che la flip camera si apra quando non voluto.
Non sappiamo fino a che punto possa essere una funzione utile ma Asus ha rivelato che questo dettaglio potrebbe servire nel caso in cui si adoperasse lo smartphone in situazioni a rischio come la ripresa di video a bordo di un’auto.
Design ed ergonomia
L’Asus Zenfone 7 non è sicuramente uno smartphone adatto per chi vuole qualcosa di compatto e leggero, visto che ha delle dimensioni di 165.1 x 77.3 x 9.6 mm e un peso di 230 grammi. Ciò significa avere fra le mani una “padella” che, sebbene sia perfetta per la consumazione di contenuti multimediali in streaming, lo è un po’ meno nell’uso di tutti i giorni. Va da sé che l’utilizzo ad una mano è molto limitato, anche se qualche accortezza software cerca di semplificarlo.
Grazie al bordo curvo sulla scocca posteriore (cosa non presente anche sul fronte, a differenza di LG Velvet), la presa sullo smartphone è abbastanza buona. La curva infatti va ad accompagnare la forma della mano migliorando la presa senza tuttavia fornire la sensazione di scivolosità.
Se poi si volesse avere un ulteriore grip, le cover presenti in confezione aiutano molto (soprattutto quella in plastica dura di colore scuro).
Figli forse un po’ della mentalità del secolo scorso in cui si pensava che la qualità di un oggetto era direttamente correlata al suo peso, abbiamo avuto delle sensazioni molto positive per quanto riguarda la qualità costruttiva. Lo smartphone è decisamente solido e dà la sensazione di un “piccolo mattone”.
Considerando l’inclusione di un comparto fotografico motorizzato, è perdonabile l’assenza di qualsiasi livello di certificazione di impermeabilità IPxx anche se, a differenza dei sistemi pop-up a scomparsa come quello dello Xiaomi Mi 9T, non ci sono aperture che espongono l’interno della scocca.
Hardware di livello superiore
Le prestazioni di Asus Zenfone 7 sono il meglio che si possa trovare al momento. La presenza infatti del SoC Qualcomm Snapdragon 865 (la versione Plus è disponibile solo sul modello Pro ed è anche l’unica differenza) permette di non avere alcun compromesso sia per quanto riguarda le applicazioni che richiedono grande potenza computazionale (editing di foto e video ad esempio) sia per i giochi più complessi.
A coadiuvare il SoC top di gamma ci pensa un equipaggiamento di memoria di tutto rispetto con 8 GB di RAM LPDDR5 e 128 GB di memoria interna UFS 3.1, espandibile via microSD. La scheda tecnica completa è invece composta da:
- Dimensioni: 77,28 x 165,08 × 9,6 mm
- Peso: 230 grammi
- Display AMOLED NanoEdge (20:9) da 6,67″ con risoluzione 1.080 x 2.400 pixel, refresh rate a 90Hz, tempo di risposta 1ms, touch sampling 200Hz, 110% DCI-P3, HDR10+, protetto da Gorilla Glass 6
- SoC: Qualcomm Snapdragon 865 con CPU octa-core da 2,84 GHz e GPU Adreno 650
- RAM: 8 GB LPDDR5
- Memoria interna: 128 GB (UFS 3.1) + microSD fino a 2 TB
- Fotocamere:
- Principale: 64 megapixel Sony IMX686, ƒ/1.8
- Grandangolare: 12 megapixel Sony IM363, ƒ/2.4
- Zoom 3x: 8 megapixel, ƒ/2.4
- Connettività: Dual SIM (microSD presente su slot separato), 5G, Wi-Fi 6 802.11 ax (2,4/5 GHz), Bluetooth 5.1, GPS + GLONASS + Galileo + Beidu, NFC
- Batteria: 5.000 mAh con ricarica rapida a 30W
- Sistema operativo: Android 10 con Zen UI 7
Sebbene sulla carta il display AMOLED a 90 Hz sia consono al resto della scheda tecnica di alto livello, la sua qualità non ci ha impressionato. Abbiamo trovato soprattutto la luminosità non troppo elevata, cosa che ci ha creato qualche problema a usare lo smartphone sotto la luce diretta del sole. Insomma, lo schermo non è sicuramente il piatto forte.
A bilanciare un po’ la luminosità non troppo elevata, in termini di consumazione di contenuti multimediali, ci pensa il doppio speaker che ha una qualità molto buona.
Peccato per l’assenza del jack audio che non permette di usufruire al meglio del DAC presente a bordo del SoC Qualcomm Snapdragon 865. L’audio dal doppio speaker stereo ha un ottimo volume ma manca di una certa profondità che permetta di immergersi nel contenuto.
Vogliamo spendere alcune righe nel sottolineare l’ottima scelta di integrare un sistema Dual SIM che non comprometta l’espansione della memoria interna. Infatti su Asus Zenfone 7 troviamo un modulo 2 + 1 che permette di avere, in contemporanea, due nano SIM e una microSD.
Interessante poi la presenza di un tasto di accensione e spegnimento multifunzione, personalizzabile nelle azioni della doppia pressione per lanciare un’app di propria scelta o per attivare un qualcosa di specifico (noi ad esempio abbiamo impostato la doppia pressione per attivare la torcia).
Il sensore di impronte digitali, nonostante nei principali top di gamma sia integrato sotto il display e nonostante anche la presenza di un display AMOLED, è capacitivo ed è implementato sotto il tasto di accensione e spegnimento posto sul bordo destro.
Visti oramai come una tecnologia passata, i sensori capacitivi risultano essere più precisi e sicuri rispetto alle versioni ottiche sotto gli schermi. E infatti non abbiamo avuto quasi nessun problema per il riconoscimento (ha funzionato in media 8 volte su 10).
Prestazioni ottime per Asus Zenfone 7
Uno smartphone come l’Asus Zenfone 7 è chiaramente votato molto al gaming e, grazie alla varietà di piattaforme e titoli disponibili su Android in questo momento, abbiamo avuto delle ottime impressioni su qualsiasi gioco.
I giochi presenti sul Play Store non hanno alcun problema, nemmeno quelli più pesanti. La stessa cosa l’abbiamo constatata con il retro gaming, con praticamente tutti i titoli che abbiamo provato tramite RetroArch che girano in maniera impeccabile. Infine, anche con il cloud gaming non abbiamo riscontrato particolari problemi, cosa che però non dipende molto dall’hardware interno ma dalla qualità della connessione a internet.
Per dovere nei confronti di coloro che amano i benchmark, qui di seguito vi mostriamo alcuni dei test che abbiamo realizzato durante il nostro giorno di utilizzo super intenso. Continuiamo però a precisare che questi dati, seppur indicativi della potenza hardware dello smartphone, non devono rappresentare l’unico dato di analisi nel giudicare la qualità a 360° di uno smartphone.
Ricezione eccezionale in ogni aspetto
Pur non essendo “pubblicizzato” nel nome dello smartphone come praticamente tutti gli altri modelli, l’Asus Zenfone 7 supporta in pieno le reti 5G sia nelle frequenze sub-6 GHz (quelle disponibili in Italia) che nelle frequenze mmWave. Purtroppo non abbiamo avuto modo di testare la connettività 5G in quanto non ancora presente nella nostra area ma il modem integrato è comunque retro compatibile con il 4G, 3G e 2G.
Sul fronte della ricezione del segnale, non abbiamo riscontrato problemi così come non ne abbiamo riscontrati nella maggior parte dei modelli testati di recente. Segnaliamo che lo smartphone ha dei valori SAR pari a 0,91 w/kg.
Anche le antenne WiFi hanno restituito un ottimo risultato nel garantire una copertura molto elevata, così come non abbiamo riscontrato alcun problema sul chip NFC, funzionante al 100% con Google Pay.
Ottimo lavoro anche sul chip di geolocalizzazione che supporta il sistema GNSS (Global Navigation Satellite System) a completo composto di GPS (statunitense), GLONASS (russo), Galileo (europeo), Beidou (cinese) e QZSS (giapponese) e che permette un aggancio dei satelliti praticamente istantaneo (abbiamo registrato diverse uscite in bici in strade di cui conosciamo la distanza esatta e non abbiamo riscontrato grosse disparità).
Software pulito ma ricco di funzioni extra
Da qualche anno a questa parte Asus ha deciso di semplificare drasticamente la propria ROM puntando molto sulla base stock di Android. Ciò significa che, insieme a un hardware estremamente potente come quello di Zenfone 7, l’intero software sembra una scheggia per velocità e fluidità. Questa sensazione è stata ulteriormente amplificata grazie alla modalità fissa a 90 Hz attivabile dalle impostazioni che, sacrificando un po’ l’autonomia, restituisce un impatto visivo impeccabile.
Con molta sorpresa, Asus non ha preinstallato alcun bloatware, fornendo agli utenti uno smartphone pulito e completamente personalizzabile senza imposizioni di app.
Grazie al display AMOLED è stato possibile integrare un sistema di Always-On ma sfortunatamente ciò è molto basilare e decisamente meno personalizzabile rispetto ad altri smartphone concorrenti.
Come potete vedere dallo screenshot, sono solo 3 le modalità di AOD, di cui una sola con orologio digitale. Inoltre, non è presente alcuna opzione per schedulare l’attivazione e la disattivazione dell’AOD, contribuendo a un consumo energetico inutile in alcune situazioni (in media abbiamo riscontrato un consumo generale del 5 – 6 % del totale).
Google è ampiamente presente su Asus Zenfone 7, non solo grazie alle app preinstallate che il colosso americano impone ai produttori che vogliono accedere ai Play Services ma anche con il Google Feed presente nella prima pagina della homescreen.
Esattamente come sui ROG Phone, poi, è presente un’interfaccia grafica dedicata al gaming (chiamata Game Genie) che permette di tenere sotto controllo ogni singolo parametro e di modificare le impostazioni legate alle performance e alle notifiche. In essa è anche possibile registrare la sessione di gaming oppure trasmetterla direttamente in streaming su YouTube e Twitch
Asus Zenfone 7 non è un cameraphone ma si difende bene
Vista la presenza di un sistema motorizzato che elimina la necessità di una fotocamera frontale, Asus ha posizionato questo smartphone come un cameraphone di eccellente qualità sia per foto tradizionali che per i selfie. E la qualità fotografica dello smartphone ci è sembrata abbastanza buona.
Asus ha fatto una scelta piuttosto saggia nell’includere, come fotocamere extra, sia una ultra grandangolare che un teleobiettivo. Così ha permesso allo smartphone di offrire una maggiore flessibilità di utilizzo in base alle varie scene che si vogliono fotografare.
Le foto risultano essere di buon livello in generale ma Asus sembra aver preso la stessa strada di Samsung implementando un sistema di elaborazione troppo aggressivo, cosa che a volte restituisce belle foto ma poco reali.
La fotocamera grandangolare è forse quella con la minor qualità del trio, con foto che non vengono corrette adeguatamente per il problema dei bordi curvi e un’accuratezza cromatica non perfetta. Carino il fatto che permetta di scattare macro da distanze minime di 4cm, con risultati sono abbastanza buoni (anche se le macro ormai vengono bene su qualsiasi smartphone).
Buono il teleobiettivo 3x che restituisce degli scatti simili a quelli della fotocamera principale, con una quantità di rumore limitata in presenza di una buona illuminazione. Di contro, è quasi inutilizzabile quando cala la notte vista l’apertura non troppo veloce che non permette di acquisire tanta luce.
Segnaliamo che il sistema di stabilizzazione ottica dell’immagine (OIS) è presente solo nella fotocamera principale e, nel caso del modello Zenfone 7 Pro, anche nel teleobiettivo.
Facciamo notare inoltre che le foto in notturna o comunque con un’illuminazione non elevata usufruiscono di una Night Mode che viene attivata in automatico sotto un certo valore.
Basandosi solo sulla qualità fotografica e video, lo Zenfone 7 è senza dubbio lo smartphone migliore da consigliare per chi tiene dei vlog su YouTube o Facebook. Bisogna tuttavia considerare anche il peso non indifferente dello smartphone che, alla lunga, potrebbe essere stancante.
In generale, l’Asus Zenfone 7 è un ottimo smartphone da vlogging, ideale per chi è alla ricerca di un dispositivo “tutto in uno” e non vuole affidarsi a una action cam o a una mirrorless.
La flip camera è il cavallo di battaglia di Asus ZenFone 7
Grazie alla fotocamera motorizzata in grado di bloccarsi a determinate angolazioni e al software di scatto pensato ad hoc, è possibile far fare in automatico gli scatti panoramici senza nemmeno muovere lo smartphone. Su questo fronte l’Asus Zenfone 7 è il migliore che abbiamo mai provato, con le varie foto che compongono la panoramica unite alla perfezione e senza particolari artefatti.
La fotocamera motorizzata inoltre consente di impostare tre posizioni fisse e una personalizzabile per permettere ai più creativi di esprimere la propria arte in modi non possibili con una fotocamera fissa posteriormente o anteriormente.
Segnaliamo che queste angolazioni particolari a cui possono essere posizionate le fotocamere sono disponibili non solo nell’app fotografica sviluppata da Asus ma anche in quelle di terze parti (WhatsApp ad esempio) grazie a un add-on dello stesso produttore.
Chiaramente tutte le buone considerazioni che abbiamo fatto per le foto scattate posteriormente le possiamo e dobbiamo ripetere anche per i selfie. Di fatto, avendo lo stesso comparto fotografico sia dietro che davanti, la qualità fotografica è la stessa. Da ciò consegue che, proprio come lo Zenfone 6 dello scorso anno, lo Zenfone 7 è il miglior modello di smartphone per i selfie (sia fotografici che video).
Autonomia ai massimi livelli
La durata della batteria non è mai stata un problema grazie alla grande cella da 5.000 mAh che ci ha permesso non solo di concludere una giornata intera con un uso super intenso ma anche di arrivare a metà del secondo giorno quando l’uso è stato nella media (social network, video in streaming, navigazione GPS, e-mail e messaggistica), con un valore di display acceso intorno alle 6,5 – 7 ore.
Ricarica controllata per preservare la batteria
Una cosa che abbiamo trovato solo su questo smartphone Asus e su nessun altro modello top di gamma è una speciale impostazione che permette di limitare la ricarica a 10w o 18w nel caso si usi un alimentatore più potente e anche di schedularne l’orario, in modo che il 100% venga raggiunto solo quando si è prossimi all’orario scelto (ad esempio, con una ricarica notturna, il 100% viene raggiunto solo quando ci si sveglia).
Si tratta di un’ottima idea che, se utilizzata a dovere, permette di prolungare la vita della batteria interna: Asus parla di un degradamento ridotto del 50% dopo 500 cicli di ricarica (capacità massima ridotta del 7% invece del 14%).
Conclusioni
L’Asus Zenfone 7 è in definitiva un ottimo smartphone che, pur non equipaggiando il SoC più potente in assoluto, è a tutti gli effetti un top di gamma. Grazie poi alla fotocamera motorizzata, non solo offre un aspetto estetico unico ma anche una flessibilità incredibile in termini fotografici. Purtroppo non si tratta di uno smartphone Samsung o LG che calano subito di prezzo, motivo per cui lo si trova ancora al prezzo di listino di 699 euro.
Giudicando solo la dotazione tecnica del SoC e il prezzo, l’Asus Zenfone 7 non sarebbe il top di gamma col migliore rapporto qualità prezzo, titolo che spetta allo Xiaomi Mi 10T Pro. Se però aggiungiamo l’originalità del design e la flessibilità fotografica, a nostro avviso il titolo di miglior top gamma nel rapporto qualità prezzo è suo.