A differenza della maggior parte dei produttori di smartphone, Huawei ha stretto una collaborazione con HiSilicon (azienda di cui ha acquisito la maggioranza delle quote) per sviluppare dei SoC proprietari da integrare all’interno degli smartphone. HiSilicon tuttavia si occupa solo della progettazione, con la produzione affidata a TSMC o Samsung. Considerando che quest’ultima utilizza molte tecnologie americane e che a Huawei è stato vietato fare affari con aziende statunitensi, i chip Kirin sviluppati da HiSilicon non possono più venir prodotti da TSMC o Samsung.
In precedenza, la società avrebbe dovuto diversificare la produzione di chip affidandola a Semiconductor Manufacturing International Corp (SMIC), che è il più grande produttore cinese di chip (e largamente finanziato dal governo cinese). Gli analisti, tuttavia, non ne erano così sicuri e avevano i loro dubbi sull’esperienza e la capacità di SMIC di realizzare chip di altissima qualità in grado di competere con quelli di HiSilicon.
In sostanza, Huawei ha confermato che il Kirin 1020, il SoC che verrà integrato all’interno del modello Mate 40 top di gamma, sarà l’ultimo chip proprietario a trovare spazio in un proprio smartphone.
Questa situazione apre le porte a un futuro molto incerto per Huawei anche se, stando a quando riportato, sarebbe già in trattativa avanzata per acquistare diversi lotti di SoC Mediatek. Tecnicamente Qualcomm sarebbe fuori dal gioco, visto che è un’azienda americana ma, stando alle ultime indiscrezioni, avrebbe chiesto formalmente al governo USA di fare un’eccezione e consentirle di vendere i propri chip a Huawei.
Non sappiamo se “l’eccezione alla regola” verrà concessa a Qualcomm che, come principale motivazione, ha affermato che vendere i chip a Huawei sarebbe un passo in avanti importantissimo nella corsa al 5G nei confronti della Cina. Staremo a vedere come evolverà la situazione, certi tuttavia che Huawei Kirin 1020 sarà l’ultimo del suo genere.