Dopo lo scandalo di Cambridge Analytica e le successive polemiche circa il tracciamento troppo aggressivo da parte di Facebook nei confronti dei propri utenti, era emersa in rete un’ipotesi abbastanza fantasiosa di un “Facebook a pagamento” e del tutto privo di pubblicità: sebbene nulla sia stato confermato ufficialmente, la cosa sembra essere più probabile se si volge l’attenzione a Twitter.
Durante la riunione trimestrale della società per discutere dei guadagni, il CEO Jack Dorsey ha detto agli investitori che Twitter è nella primissima fase di esplorazione di modi per espandere le fonti di entrate, inclusa una possibile opzione di abbonamento a pagamento per gli utenti.
Dorsey ha dichiarato che questo potrebbe potenzialmente essere aggiunto a fianco del consueto livello gratuito supportato dalla pubblicità, commentando che ha “un supporto molto alto quando chiediamo ai consumatori di pagare per aspetti di Twitter“.
Se tutto va bene, potremmo vedere il nuovo modello di abbonamento nei primi test entro la fine dell’anno. Non ci sono indicazioni di come sarebbe, anche se probabilmente gli abbonati potrebbero avere un’esperienza del tutto priva di pubblicità.
Twitter può essere terribile, ma è anche uno dei modi preferiti per comunicare messaggi e pensieri in rete, seguire le ultime notizie e discutere sui propri argomenti preferiti. La società ha avuto molti alti e bassi negli ultimi tempi in termini di entrate (utenti in aumento ma ricavi in ribasso), quindi ha senso che abbia iniziato a studiare mezzi alternativi per generare entrate.
Staremo a vedere come evolverà la situazione, certi che Twitter non agirà in maniera impulsiva per eventuali cambiamenti così drastici della propria piattaforma.