Proprio come fanno con i principali smartphone che vengono immessi sul mercato, i colleghi di iFixit hanno avuto fra le mani un Samsung Galaxy S20 Ultra 5G e ne hanno approfittato per verificarne la riparabilità.
Da quando è passata a una costruzione di vetro e metallo per i suoi dispositivi di punta dal Galaxy S6 in poi, qualsiasi smontaggio degli smartphone Samsung deve iniziare con una pistola termica puntata alla scocca posteriore per allentare l’adesivo che trattiene la back cover. In effetti, l’uso di adesivo su più parti delle componenti, batteria inclusa, è un ostacolo familiare in questi giorni.
La colla è tanto utile nei primi mesi di vita degli smartphone quanto cedevole a lungo andare, soprattutto per quanto riguarda la capacità di tenere alla larga l’acqua. Essa presenta un sostanziale rischio di rottura per i componenti.
Il cablaggio del display (il migliore di sempre) è stato leggermente semplificato e nella costruzione viene utilizzato solo un tipo di viti Phillips ma, al di là di questi due lati positivi, non c’è nulla altro che rende facile le riparazioni.
Una cosa sorprendente da vedere è l’enorme sensore fotografico da 108 MP e il sistema periscopico che permette di ottenere uno zoom ottico: in questo caso, la luce deve rimbalzare su un meccanismo prisma stabilizzato prima di arrivare al sensore vero e proprio.
Per le difficoltà riscontrate nel disassemblaggio della scocca e delle varie componenti, iFixit ha dato al Samsung Galaxy S20 Ultra 5G un punteggio di riparabilità di appena 3 su 10. Insomma, in caso di danni, è consigliabile rivolgersi a un centro autorizzato e non procedere al fai-da-te (soprattutto per i due anni di garanzia).