Con la qualità dei sensori fotografici per smartphone che non può migliorare più di tanto per via delle dimensioni, i produttori hanno incominciato ad affidarsi sempre di più alla fotografia computazionale, ovvero l’unione di diverse foto scattate da diversi sensori, con lo scopo di prendere la miglior parte di ognuna. Questo ha fatto sì che gli smartphone degli ultimi anni avessero sempre più fotocamere sulla parte posteriore (arrivando alle 5 di Xiaomi Mi Note 10). Anteriormente non c’è stata però questa “corsa alla fotocamera multipla”, almeno fino ad ora. Vivo infatti ha brevettato uno smartphone dotato di ben 4 fotocamere selfie.
Come potete vedere dalle immagini, il brevetto copre vari design: uno di questi modelli mette in mostra due fotocamere in alto a destra e in alto a sinistra sul display; un altro è simile, con ogni angolo superiore che ottiene un gruppo di due fotocamere, un po’ come il Galaxy S10 Plus; l’ultimo è il più bizzarro, con una fotocamera in ciascuno dei quattro angoli.
Il brevetto di Vivo in realtà non dice quale funzionalità possa offrire questo design, il che solleva la domanda: perché si ha bisogno di quattro fotocamere selfie? Ci viene in mente solo una possibilità: la differenza di posizione tra le fotocamere potrebbe consentire una migliore mappatura 3D della profondità.
Sfortunatamente, la causa della fotocamera multipla per la mappatura 3D del volto sembra abbastanza persa, visto che gli smartphone attuali non hanno problemi con il rilevamento della profondità, per non parlare poi dell’uso di sensori a infrarossi studiati appositamente per tale scopo (come avviene nel Face ID di Apple).
Ovviamente, il brevetto non è la prova che Vivo stia sviluppando uno smartphone del genere o che lo farà mai. Comunque, è un’idea interessante che spinge i confini dell’attuale panorama mobile.