Tradizionalmente, Samsung equipaggia i suoi ultimi smartphone di punta nella stragrande maggioranza dei mercati con chipset che progetta e produce da sé. Negli Stati Uniti, in Cina e in Giappone, però, i modelli Galaxy S e Galaxy Note utilizzano in genere l’ultimo SoC sviluppato da Qualcomm. Questo perché i chip di Qualcomm funzionano meglio con le reti 4G in quelle regioni. Ora però il contrario potrebbe accadere con la nuova linea Samsung Galaxy S11.
Secondo un rapporto di The Elec proveniente dalla Corea del Sud, la piattaforma mobile Snapdragon 865 sarà utilizzata nei dispositivi Galaxy S11 in tutte le regioni tranne una. I modelli Samsung Galaxy S11 che verranno lanciati in Europa il prossimo anno saranno alimentati dal SoC Exynos 990; altrove, queste unità avranno la piattaforma mobile Snapdragon 865.
La ragione? Secondo il rapporto, i dirigenti Samsung hanno notato che lo Snapdragon 865 supera l’Exynos 990 in termini di potenza. Quest’ultimo è stato presentato da Samsung in ottobre e il produttore ha affermato che il chip offre un aumento delle prestazioni del 20% rispetto al SoC Exynos 9825. È interessante notare che sia Exynos 990 che Snapdragon 865 sono prodotti da Samsung usando il suo processo EUV a 7 nm.
La piattaforma mobile Snapdragon 865 ha specifiche migliori rispetto a Exynos 990. Una differenza tra Snapdragon 865 ed Exynos 990 riguarda i core della CPU in uso. Il primo include l’architettura Cortex-A77 più recente e potente di ARM, mentre il secondo include il vecchio Cortex-A76. Inoltre, la nuova unità di elaborazione Neural Processing Unit (NPU) del chipset Snapdragon esegue fino a 15 Tera Operations al secondo (TOPS) rispetto alle 10 TOPS dell’Exynos 990.
Il processore di elaborazione dell’immagine (ISP) sul chip Qualcomm ha il supporto per fotocamere da 200 MP mentre il chip di Samsung supporta fotocamere fino a 108 MP.
Insomma, noi europei saremo gli unici ad avere una serie Samsung Galaxy S11 “azzoppata” e con minore potenza.