Disney+ è un nuovo servizio di streaming da appena 6,99 euro al mese che sta per essere lanciato inizialmente negli USA e nei Paesi Bassi per poi arrivare, nel primo trimestre del 2020, anche in Italia. Nonostante la volontà sia quella di raggiungere quanti più utenti possibile, abbiamo appreso che Disney+ funzionerà su Android solo su smartphone e tablet che supportano i DRM Widewine L1.
Per chi non lo sapesse, Widewine è uno specifico algoritmo di crittografia che consente ai titolari dei contenuti di assicurarsi che vengano riprodotti correttamente e che non vengano estrapolati per poi essere ritrasmessi in rete in maniera pirata.
La decisione di Disney di lanciare il proprio servizio su Android solamente su smartphone e tablet (e molto probabilmente i centinaia di set-top-box dotati di una versione custom di Android) che supportano i DRM Widewine L1 va a limitare tanto la base di utenza.
Di fatto, sono molti gli smartphone di fascia bassa che supportano solo i DRM Widewine L3, ovvero un livello più basso che non assicura tutte le protezioni del caso ai contenuti.
Netflix è un’altra azienda famosa per il suo utilizzo dei DRM Widewine ma, a differenza di Disney+, permette la visione dei propri contenuti su dispositivi dotati di DRM Widewine L3 (la versione L1 è necessaria solo per la visione di contenuti in HD, 4K e HDR).
Staremo a vedere se, nel corso dei 6 mesi che ci separano dal lancio italiano di Disney+, l’azienda cambierà idea e allenterà la presa sulle richieste legate ai DRM.
In attesa di ciò, vi vogliamo ricordare che Netflix ha aggiunto il supporto HD e HDR10 per Google Pixel 4, Galaxy Fold e diversi altri smartphone.