Nonostante la capacità energetica della batteria sia la stessa, abbiamo scoperto che l’autonomia del Samsung Galaxy S9+ con a bordo il SoC Samsung Exynos 9810 (quella venduta in Italia) è minore rispetto a quella del Samsung Galaxy S9+ con il SoC Qualcomm Snapdragon 845 (venduta negli USA, in Giappone e in Cina). La stessa cosa è valida per il Galaxy S9.
Stando a un test automatizzato che prende in considerazione la navigazione Web, si sono ottenuti i seguenti risultati:
Come potete vedere, gli smartphone Samsung si sono piazzati o nella parte alta della classifica o in quella bassa. In particolare, troviamo che l’autonomia dei modelli Samsung è la seguente:
- S9 Plus (S845): 10,48 ore
- S8 (Exynos 8895): 9,91 ore
- S8 (S835): 9,50 ore
- S9 (Exynos 9810): 6,80 ore
Se nelle versione Plus la differenza non è molta, non riusciamo a capire il perché il Galaxy S9 ha la peggior autonomia di tutta la fascia alta del 2017 e del 2018.
È abbastanza probabile però che il problema si trovi da qualche parte all’interno dell’architettura del chip Exynos. Utilizzando uno strumento integrato nel firmware Samsung, è possibile ridurre la frequenza di clock dei core M3 fino a 1.469 MHz e ridurre anche il controller di memoria a metà velocità. Con queste modifiche, il chip ottiene effettivamente prestazioni simili a quelle di Exynos 8895 nel Galaxy S8 (ma l’esperienza effettiva sull’S9 è più complessa, quindi non è consigliabile provarla nella routine quotidiana).
È interessante notare inoltre come queste impostazioni abbiano portato i numeri di durata della batteria a raggiungere quelli del Galaxy S8. Quindi l’unica conclusione logica è che il problema si trova all’interno del nuovo chip Exynos 9810: a velocità di clock elevate, utilizza più risorse rispetto alla concorrenza.