Come parte dell’ampia campagna antipirateria Operation 404 guidata dal Ministero della Giustizia e della Pubblica Sicurezza brasiliano, un tribunale in Argentina all’inizio di questo mese ha ordinato a Google di “disinstallare immediatamente” un’app IPTV di terze parti sulla sua piattaforma Android TV / Google TV chiamata Magis TV.
La mossa costituisce parte dell’ampia campagna antipirateria Operation 404 guidata dal Ministero della Giustizia e della Pubblica Sicurezza brasiliano. In seguito a una denuncia del gruppo antipirateria Alianza, le autorità argentine hanno sequestrato centinaia di box TV Android e arrestato tre sospettati collegati all’operazione. Il tribunale ha inoltre ordinato agli ISP di bloccare decine di indirizzi IP correlati a Magis TV.
L’ordine del giudice Esteban Rossignoli ha imposto a Google, in qualità di sviluppatore del software Android Open Source Project utilizzato dai box TV, di “adottare i mezzi tecnici necessari per disinstallare immediatamente dai sistemi Android… l’applicazione IPTV denominata Magis TV” in Argentina.
Google Play Protect rimuove il software con una certa regolarità quando si scopre che supera le protezioni del Play Store o viola i termini di servizio. Esegue inoltre la scansione dei pacchetti caricati tramite sideloading per individuare codice dannoso, segnalando il software potenzialmente dannoso per la rimozione, da parte dell’utente.
Magis TV non è disponibile sul Google Play Store. È supportata solo tramite sideload. Android può, teoricamente, rimuovere automaticamente il software installato tramite sideload, ma non è chiaro se o quanto spesso ciò accada. È anche possibile (anche se non comune) che gli utenti disabilitino Play Protect. Per conformarsi, Google dovrebbe modificare i dispositivi senza autorizzazione in un modo che apparentemente mina i principi di proprietà di base.
L’ordine potrebbe essere difficile da far rispettare. Indica quale specifico nome di file APK Google deve prendere di mira, insieme al suo hash associato, e sarebbe banale cambiare un nome di file o alcune righe di codice per sovvertire tale identificazione.
La conformità di successo di Google potrebbe ipoteticamente mettere in dubbio gli accordi tra Google e i produttori di telefoni, che consentono esplicitamente agli OEM di distribuire software al di fuori del Play Store. Inoltre, l’Argentina non è estranea alla corruzione giudiziaria e richieste come questa sono un territorio inesplorato in tutto il mondo.