Dopo aver analizzato a fondo il caso di TikTok, l’UE è giunta alla conclusione che si tratta di un gatekeeper e deve sottostare al regolamento del Digital Markects Act. Il Tribunale dell’UE ha respinto un ricorso presentato dalla società madre di TikTok, ByteDance, secondo cui la piattaforma non dovrebbe essere considerata un “gatekeeper” per quanto riguarda il Digital Markets Act (DMA). La designazione è arrivata nel settembre 2023 e ByteDance ha presentato istanza di annullamento solo due mesi dopo.
TikTok deve sottostare alle regole del DMA europeo
ByteDance aveva affermato che TikTok ha un mercato europeo promettente, citando le resistenze dovute allo sviluppo di Reels e Shorts – il Tribunale non è d’accordo: “Sebbene nel 2018 TikTok fosse effettivamente uno sfidante che cercava di contestare la posizione di operatori affermati come Meta e Alphabet, aveva rapidamente consolidato la propria posizione, e addirittura rafforzata negli anni successivi, nonostante il lancio di servizi concorrenti come Reels e Shorts, al punto da raggiungere, in breve tempo, la metà delle dimensioni, in termini di numero di utenti all’interno dell’Unione Europea, di Facebook e di Instagram.”
ByteDance aveva sostenuto che TikTok non era dominante nel mercato dell’UE, citando Reels di Instagram e Shorts di YouTube come concorrenti significativi. Il Tribunale non è d’accordo, scrivendo che “sebbene nel 2018 TikTok fosse effettivamente uno sfidante che cercava di contestare la posizione di operatori affermati come Meta e Alphabet, aveva rapidamente consolidato la sua posizione… al punto di raggiungere, in breve tempo, la metà delle dimensioni… di Facebook e di Instagram.”
Il Tribunale ha aggiunto che TikTok soddisfa i requisiti stabiliti per essere un gatekeeper: un valore di mercato globale di 75 milioni di euro, oltre 45 milioni di utenti finali attivi mensilmente e oltre 10.000 utenti aziendali attivi ogni anno in tutta l’UE negli ultimi tre anni.
Tra l’altro, oltre al DMA, TikTok è anche sotto indagine per una possibile violazione del Digital Services Act europeo.
Il DMA è entrato in vigore a marzo e vieta ai gatekeeper, tra cui Alphabet, Apple, Meta (che tra l’altro è in lizza per una multa per il mancato rispetto), Amazon e altri, di favorire le proprie piattaforme o di costringere gli utenti a rimanere all’interno dell’ecosistema della propria azienda. ByteDance ha poco più di due mesi per presentare ricorso alla Corte di giustizia, la massima corte dell’UE.