Qualche mese fa ho recensito con piacere il CAMMUS C5, un volante “all-in-one” con motore elettrico “Direct Drive” da 5nm incorporato. Tuttavia, l’esperienza non è potuta essere completa al 100% senza un set di pedali che lo complementasse. Trattandosi tra l’altro di un setup pensato per i neofiti del simracing come me, non ho voluto “spendere una barca di soldi” in un set di pedali top di gamma, per cui ho rivolto la mia attenzione verso i CAMMUS CP5.
Si tratta di pedali base che sfruttano due sensori Hall-Heffect (come quelli dei joystick) per determinare il posizionamento. I puristi del simracing pensano che una cella di carico che misura la pressione invece che la posizione del pedale sia una scelta migliore ma è bene precisare che i CP5 sono dei pedali pensati per i neofiti e soprattutto dal costo molto economico.
L’azienda vende i pedali CP5 sia in bundle con il C5 che separatamente. E pur non essendo “top di gamma” e non avendo tecnologie avanzate per il simracing, devo dire che mi ci sono trovato più che bene.
La recensione che vi sto proponendo è stata scritta dopo una decina di giorni di test e prove fatte utilizzando il mini PC da gaming Geekom A7 e diversi giochi di sim racing fra cui Assetto Corsa Competizione, iRacing ed Euro Truck Simulator 2.
Pro
Contro
Unboxing, qualità costruttiva e montaggio
I CAMMUS CP5 arrivano in una scatola non troppo dissimile da quella del C5. Protetti all’inverosimile da spugna, all’interno si trovano tutte le componenti da assemblare con le relativi viti (e chiave) esagonali. Presenti anche degli adesivi ruvidi da posizionare sotto la base per evitare che questa scivoli lungo il pavimento. Inoltre, è presente il cavo USB-C lungo 2 metri per il collegamento direttamente con il PC o con il CAMMUS C5.
L’assemblaggio dei pedali è abbastanza semplice e non richiede più di 10 minuti.
Innanzi tutto è necessario posizionare correttamente i due pedali sulla base e accanto ai sensori magnetici che rilevano la posizione. Questo può essere fatto avvitando dal retro due viti con la chiave esagonale fornita in confezione, avendo cura di posizionare il pedale del freno a sinistra e quello dell’acceleratore a destra (sono etichettati).
Dopo di che tocca alla placca metallica dove andrà posizionato il piede. In questo caso è possibile scegliere se posizionarla più in alto o più in basso lungo il pedale, in base alle proprie preferenze. Nel mio caso avevo posizionato entrambe le placche in una posizione più alta ma ho subito notato che, alla pressione del pedale, il piede arrivava a sbattere contro il muro. Ho per cui abbassato le due placche nella posizione più bassa.
Infine è il momento di applicare gli adesivi nella parte inferiore della base per mantenerla in posizione ed evitare che si muova. Seppur possa sembrare una cosa immediata, è bene che leggiate il manuale prima di posizionare gli adesivi. Bisogna infatti posizionarne almeno uno sulla parte inferiore di ogni pedale (cosa che io all’inizio non avevo fatto), in modo tale che l’intera base poggi in posizone piana e “non balli”.
Fatto ciò, rimane solo il collegamento del cavo USB-C dai pedali al CAMMUS C5 o direttamente al computer. Non ho provato a farlo ma dovrebbe essere possibile utilizzare anche un adattatore nel caso in cui non aveste un PC con porta USB-C libera.
Configurazione
Esattamente come ogni prodotto CAMMUS, è il software di guida presente sul sito ufficiale la porta di accesso alla configurazione dei pedali CP5. Basta scaricarlo dal sito web ufficiale (disponibile solo per PC Windows) ed installarlo.
Una volta aperto e con il bundle CAMMUS C5 + CP5 acceso, il software riconoscerà immediatamente le periferiche e suggerirà di aggiornarne il firmware (cosa che dovreste sempre fare).
Oltre a ciò, dal software è possibile configurare una serie di parametri per i pedali, tra cui tarare i valori minimi e massimi di accelerata e frenata (per il minimo basta non toccare i pedali e cliccare su Set, per il massimo bisogna premerli a fondo o fino e cliccare Set) e aggiustare le curve di accelerata e frenata.
Esperienza d’uso
Al di là dei primi passi falsi derivanti dal posizionamento errato (per le mie preferenze) delle placche dei pedali, ho poi studiato un po’ come posizionare i CAMMUS CP5 per avere il massimo della stabilità unita ad un comfort elevato.
Dopo qualche minuto mi sono reso subito conto che i pad adesivi incollati sul fondo, seppur garantiscono un certo attrito contro il pavimento, nelle frenate più aggressive si muoveva leggermente. Ciò mi ha portato alla decisione di posizionarli proprio contro il muro, a contatto con il battiscopa. In questo modo, gli adesivi di sotto garantiscono una tenuta ottimale per i movimenti orizzontali mentre la pressione contro il muro assicura una tenuta ideale per i movimenti longitudinali (la Raspberry Pi che si intravede serve per Pi-hole).
Trovata la posizione giusta, è arrivato il momento del divertimento vero e proprio.
Prima di addentrarmi su quale sia l’esperienza nell’usare i CAMMUS CP5, voglio prima raccontarvi la mia situazione in ambito simracing.
La mia esperienza da neofita nel simracing di qualche mese senza un set di pedali fa prevedeva di assegnare alle leve del cambio sequenziale l’acceleratore e il freno, affidandomi per la cambiata al cambio automatico. Non la migliore esperienza, no?
Questo mio utilizzo, ora che posso utilizzare dei pedali veri e propri, ha fatto si che mi dovessi abituare alla nuova configurazione e vi assicuro che non ci è voluto poco. Dopo i primi giorni collegavo nel mio cervello l’accelerata alla levetta del cambio sequenziale: questo è stato particolarmente irritante nelle uscite delle curve, dove invece di accelerare ingranavo la marcia superiore.
Questo piccolo excursus nella mia situazione col simracing probabilmente non è accaduto a molti di voi e sicuramente non ha nulla a che fare con il volante o i pedali di CAMMUS.
Ad ogni modo, una volta che ho “ricollegato il mio cervello” per l’utilizzo congiunto di volante e pedali (cosa che tra l’altro faccio da oltre 10 anni nel mondo reale), ho da un lato apprezzato la semplicità e l’immediatezza dei pedali CP5 e dall’altro notato i loro limiti, soprattutto nei giochi più di simulazione e meno arcade.
Con questo voglio dire che la linearità degli input derivanti dai sensori Hall Effect, seppur aggiustabile nei parametri e nelle curve, non è l’ideale per modulare in maniera precisa la frenata per l’entrata in curva. Non so perché ma col pedale dell’acceleratore, utilizzando la classica tecnica del “tacco punta”, riesco a modulare l’input e ottenere anche le “mezze accelerate” necessarie a metà curva. Con il freno no.
Con il freno ho abbastanza difficoltà nel premerlo al 60, 70, 90% del totale e non avere una situazione di “nessuna frenata o frenata totale”, simile a quella che si ottiene utilizzando un tasto come freno.
La scelta del gioco ha poi determinato l non trovarmi al mio agio al 100%: usando titoli come Assetto Corsa Competizione o iRacing, dove la simulazione della guida viene portata ai massimi livelli, ho avuto difficoltà a migliorare le mie prestazioni nel tempo; scegliendo un titolo un po’ più Arcade come Forza Horizon 5 (ma anche Forza Motorsport ed F1 22 a dirla tutta) dove la simulazione di guida è presente ma bilanciata con una guida più spassionata e da film d’azione, non ho notato quasi per nulla questo impedimento.
Conclusioni
Dalla costruzione interamente in metallo alla facilità di montaggio e di utilizzo, ci sono molti aspetti che vanno sottolineati sui CAMMUS CP5. E sicuramente non ultimo il prezzo di vendita di appena 79,99 euro (codice promo androidblog).
Riconosciuto il fatto che non si tratta di un set di pedali di fascia alta ma che sono rivolti principalmente ai neofiti del simracing come me, a mio avviso non c’è nulla di meglio dei CAMMUS CP5 ad un prezzo inferiore ai 100 euro.