Secondo un nuovo rapporto di Bloomberg, Apple ha ripreso le conversazioni con OpenAI, il creatore di ChatGPT, per potenziare alcune funzionalità AI in arrivo su iOS 18. Apple sta anche addestrando i propri modelli linguistici di grandi dimensioni per potenziare alcune funzionalità di iOS 18, ma i suoi colloqui con OpenAI sono incentrati su un “componente chatbot/ricerca”, secondo il giornalista di Bloomberg Mark Gurman.
Secondo quanto riferito, Apple è anche in trattative con Google per concedere in licenza Gemini, il chatbot di Google basato sull’intelligenza artificiale, per iOS 18. Bloomberg riferisce che tali trattative sono ancora in corso e le cose potrebbero ancora andare in entrambi i modi perché Apple non ha preso una decisione definitiva su quale tecnologia aziendale da utilizzare. È concepibile, afferma Gurman, che Apple alla fine possa finire per concedere in licenza la tecnologia AI a entrambe le società o a nessuna di esse.
Nel caso di OpenAI si tratterebbe probabilmente ci una collaborazione simile a quella con Microsoft che ha portato Copilot a essere basato su GPT-4. Per Google invece si tratterebbe di una prima volta.
Finora, Apple è stata particolarmente silenziosa riguardo ai suoi sforzi nel campo dell’intelligenza artificiale, anche se il resto della Silicon Valley è precipitato in una corsa agli armamenti. Ma ha lasciato abbastanza indizi per indicare che sta architettando qualcosa.
Quando la società ha annunciato i suoi utili a febbraio, il CEO Tim Cook ha affermato che Apple continua a lavorare e a investire nell’intelligenza artificiale ed è “entusiasta di condividere i dettagli del nostro lavoro in corso in questo ambito entro la fine dell’anno”. Ha affermato che il nuovissimo MacBook Air M3 lanciato il mese scorso era il “miglior laptop consumer al mondo per l’intelligenza artificiale” e, secondo quanto riferito, inizierà a rilasciare laptop e desktop incentrati sull’intelligenza artificiale entro la fine dell’anno.
E all’inizio di questa settimana, Apple ha anche rilasciato una manciata di modelli linguistici di grandi dimensioni open source progettati per essere eseguiti localmente sui dispositivi anziché nel cloud.
Non è ancora chiaro come saranno le funzionalità AI di Apple negli iPhone e negli altri dispositivi. L’IA generativa è ancora notoriamente inaffidabile e incline a inventare risposte. I recenti gadget basati sull’intelligenza artificiale come Humane Ai Pin sono stati rilasciati con recensioni disastrose, mentre altri come Rabbit R1 devono ancora dimostrarsi preziosi.