Il prodotto principale di Google, Ricerca, è sempre stato gratuito. Ciò è rimasto vero quando l’azienda ha iniziato ad aggiungere contenuti generati dall’intelligenza artificiale al suo motore di ricerca, con risposte complete che venivano mostrate al volo, che tu le volessi o no. Sembra che l’azienda stia ora valutando la possibilità di far pagare agli utenti questa funzionalità, il tutto lasciando intatto il resto dell’esperienza di ricerca, pubblicità e tutto il resto.
Secondo un rapporto del Financial Times, Google sta lavorando per “aggiungere alcune funzionalità di ricerca basate sull’intelligenza artificiale ai suoi servizi di abbonamento premium”. Ciò potrebbe significare che parte o tutta la Search Generative Experience (SGE) potrebbe essere protetta da paywall. Vista la dicitura, molto probabilmente entrerebbe a far parte del pacchetto Google One esistente, che prevede già un abbonamento AI per l’accesso a Gemini Advanced e funzionalità AI all’interno di Workspace. Per questi dettagli il Financial Times cita tre persone a conoscenza della vicenda.
È anche possibile che Google renda a pagamento solo alcune funzionalità avanzate di SGE, come la generazione di immagini o domande di follow-up. In ogni caso, secondo quanto riferito, gli annunci pubblicitari verrebbero comunque mostrati anche quando si utilizza il piano AI a pagamento per la ricerca, chiarendo che Google vede specificamente il valore nelle funzionalità AI più di un’esperienza premium senza pubblicità.
Il ragionamento alla base di questa potenziale mossa non è chiaro, ma è possibile che Google stia cercando un modo semplice per pagare la costosa tecnologia di intelligenza artificiale generativa, che richiede potenza di elaborazione ed energia significativamente maggiore rispetto a una ricerca normale. Non a caso, stime passate indicavano in 700 mila dollari il costo di funzionamento per un solo giorno di ChatGPT.
Sin dall’ascesa del ChatGPT di OpenAI, Google si è affrettata a trovare una risposta chiara. L’azienda ha lavorato a lungo sulle sue offerte di intelligenza artificiale generativa, ma è stata comunque colta di sorpresa dal successo improvviso di OpenAI con il suo prodotto. Dopo un 2023 caotico e pieno di diversi esperimenti come Bard, sembra che l’azienda stia lentamente ma inesorabilmente trovando una strada da seguire per la sua strategia di intelligenza artificiale (anche se ancora non tutto è perfetto).
Appuntamento al Google I/O 2024
Sebbene Google attualmente dichiari di non avere nulla da annunciare, è possibile che l’azienda stia trattenendo dichiarazioni pubbliche sul futuro del suo prodotto principale fino a Google I/O, la conferenza annuale degli sviluppatori che si terrà il 14 maggio 2024. Durante il grande spettacolo, ci aspettiamo anche che Google ci dica di più su Android 15 e su tutto ciò che ha pianificato per il futuro dei suoi sforzi sull’intelligenza artificiale.