Dopo aver testato la Orange Pi Zero 2W e la Orange Pi 3B, in quello che sembra un crescendo di potenza siamo riusciti a mettere le mani sulla Orange Pi 5 Plus, ovvero il modello più potente al momento offerto dall’azienda.
Pro
Contro
- Unboxing
- Caratteristiche tecniche
- Supporto software
- Retrogaming
- Lettore multimediale
- Consumi energetici
- Conclusioni
Unboxing
L’Orange Pi 5 Plus viene spedito in una busta sigillata antistatica trasparente senza accessori di nessun genere. Ciò significa che, per poterla utilizzare, è necessario munirsi di un alimentatore abbastanza potente da 5V 4A e di un cavo USB-C (oltre che, eventualmente, di una micro SD).
Caratteristiche tecniche
A differenza della versione 3B che va a ricalcare da vicino il form factor e le misure della Raspberry Pi 3B+, l’Orange Pi 5B si sgancia da questa associazione proponendo un form factor Pico ITX con dimensioni 100mm x 75mm.
Al centro della scheda abbiamo il processore Rockchip RK3588, dotato di una CPU a 8 core (64 bit) costituita da 4x core Cortex A76 (quelli performanti) a 2,4 GHz e 4x core Cortex A55 (più efficienti) a 1,8 GHz. Oltre a questo, ha una GPU Arm Mali G610. Accanto alla CPU ci sono i chip RAM: la scheda è disponibile nelle varianti da 4 GB, 8 GB e 16 GB, ciascuna con chip LPDDR4. Nel nostro caso è la variante da 8 GB.
A lato, abbiamo la serie principale di porte:
- 1x porta di alimentazione USB-C per fornire alimentazione alla scheda
- 2x porte Ethernet da 2,5 Gbps che consentiranno progetti di rete potenti come la costruzione di un router domestico
- 3x porte HDMI: le prime due sono HDMI OUT che supportano monitor fino a 8K60 mentre la terza è una micro HDMI IN che può catturare video fino a 4K60.
- 2x porte USB 2.0
- 2x porte USB 3.0
- 1x USB-C 3.0
Dietro le porte USB c’è un connettore GPIO a 40 pin con sopra un connettore per l’altoparlante.
Sulla parte anteriore abbiamo, oltre alle porte USB (1x USB-C, 2x USB-A), pulsanti Power e MaskROM, un ricevitore a infrarossi, un microfono integrato e un jack audio TRRS da 3,5 mm.
La cosa più importante da sapere è che non è presente il chip WiFi/Bluetooth. Se stavi pianificando di utilizzare il cavo Ethernet comunque, questo non ha un grande impatto. Se hai bisogno di funzionalità wireless, è possibile aggiungerle acquistando un modulo M.2. Si tratta comunque di una scelta piuttosto strana da parte dell’azienda, anche perchè l’Orange Pi 5 base è dotata di chip WiFi.
In generale, l’Orange Pi 5 Plus offre una solida connettività cablata. Grazie alle 2 porte Ethernet, viene data l’opportunità di espandere i casi d’uso, magari usandola come dispositivo router/firewall, se lo desideri.
Anche l’ingresso HDMI, presente su molte schede di questa classe, ottiene quello che considero un aggiornamento. Infatti, è una connessione HDMI full-size rispetto alla micro-HDMI presente nelle Raspberry Pi. Un cavo/adattatore in meno di cui preoccuparsi!
Dato che disponiamo di connettori aggiuntivi e più grandi, come può Orange Pi inserirli tutti? All’inizio ero un po’ infastidito dal posizionamento degli I/O, ma dopo averci pensato, ho capito che in realtà mi piaceva parecchio. Le porte HDMI, Ethernet, di alimentazione e USB 2.0 sono tutte sul “retro” della scheda, quindi tutti i cavi principali vengono posizionati in maniera ordinata e nascosti dietro il mobile.
Si cade sempre sul supporto software
Le SBC Raspberry Pi vengono preferite molto spesso non tanto per le caratteristiche hardware ma per il supporto software fornito dall’azienda. Nel caso di Orange Pi le cose stanno migliorando ma, esattamente come per il modello 3B, consideriamo questo ancora un punto dolente.
Come sistemi operativi desktop, l’azienda mette a disposizione per la Orage Pi 5 Plus un paio di versioni di Debian e un paio di versioni di Ubuntu. Sfortunatamente, il kernel BSP offerto da Rockchip è un mix di kernel molto, molto più vecchi e pacchetti software/di sicurezza selezionati con cura e inseriti per buona misura. Se a ciò aggiungiamo la mancanza di supporto principale per gran parte dell’hardware, con Orange Pi 5B abbiamo ancora un’altra scheda che promette grandi cose dal punto di vista hardware ma non è all’altezza a causa della situazione del software.
Alcuni sviluppatori di terze parti hanno incominciato a supportare questa SBC ma i progetti sono ancora acerbi o comunque pensati per una nicchia di persone.
Fortunatamente il nostro target di utilizzo per questa SBC non prevede affatto l’uso di Linux. Infatti, crediamo che questa possa essere la perfetta “retro console per conquistarle tutte”. Sfruttando infatti l’immagine di Android 12 fornita dall’azienda, insieme a un launcher specifico per rendere il controllo dell’interfaccia attraverso un controller (o anche un normale telecomando grazie al supporto HDMi CEC) molto semplice e intuitivo, si può realizzare una retro console coi fiocchi.
Questo grazie anche al pieno supporto ai driver della GPU Mali, grazie ai quali siamo riusciti a goderci tutti i giochi in nostro possesso appartenenti a console di settima generazione e precedente. In altre parole, PS2, Nintendo Gamecube e tutto ciò che è venuto prima. Il tutto con prestazioni più che sufficienti anche con l’emulazione di titoli Wii e addirittura Switch.
Segnaliamo infine che gli sviluppatori di Batocera hanno aggiunto il supporto iniziale per l’Orange Pi 5 Plus nell’ultima versione beta. Molto probabilmente la versione stabile di Batocera 39 supporterà ufficialmente questa SBC.
Orange Pi 5 Plus è la retro console definitiva
In attesa di testare la versione stabile di Batocera, il nostro setup per la trasformazione della Orange Pi 5 Plus nella retro console definitiva in grado di emulare di tutto e di più è iniziato con l’immagine di Android 12 messa a disposizione dell’azienda. Questa va flashata nella memoria eMMC utilizzando il software RKTool che è possibile scaricare dalla sezione download di Orange Pi (sfortunatamente compatibile solo con Windows).
Separatamente abbiamo preparato una memoria esterna USB in cui abbiamo copiato tutte le ROM in nostro possesso, insieme ai BIOS e alle applicazioni in formato APK dei vari emulatori (non essendo presenti i servizi Google, non abbiamo potuto affidarci al Play Store). Nel nostro caso abbiamo scelto NetherSX2 (versione con patch di AetherSX2) per i giochi PS2, DuckStation per i giochi PSX, di PPSSPP per i giochi PSP e di RetroArch per tutte le altre console da emulare. Il tutto condito con il front end Daijisho per avere un’interfaccia grafica dedicata che racchiuda tutti i giochi e gli emulatori.
Al primo avvio della Orange Pi 5 Plus con Android 12, abbiamo collegato la memoria esterna e provveduta dapprima a installare le applicazioni APK e successivamente a copiare la maggior parte delle ROM nella memoria eMMC interna. Considerando che i giochi PS2 sono piuttosto pesanti, abbiamo deciso di lasciarli nella memoria esterna da collegare al bisogno.
L’intero processo del partire dalla scheda SBC “nuda e cruda” all’arrivare ad avere una retro console completa e funzionante ci ha richiesto poco più di 30 minuti. Non male per accedere a oltre 40 anni di videogiochi.
Ma come si comporta nel gaming? Grazie al SoC Rockchip RK3688 e ai driver della GPU completamente supportati (sia OpenGL che Vulkan), possiamo dire che abbiamo visto delle prestazioni comparabili a quelle di un mini PC con APU AMD di fascia alta come il Geekom AS 6 (sempre limitandoci al retrogaming). Il tutto però con consumi energetici di 1/10 e con un prezzo decisamente inferiore.
Non solo retro gaming: anche la riproduzione multimediale è fantastica
Valorizzando il più possibile il software open source, abbiamo installato sulla Orange Pi 5 Plus anche SmartTubeNext, applicazione pensata per fruire dei video di YouTube senza alcuna pubblicità. Pur essendo pensata per i set-top-box con Android TV e l’uso tramite telecomando (comunque possibile sulla Orange Pi 5 Plus grazie al supporto HDMI CEC), non solo l’installazione è andata a buon fine sulla SBC ma anche la navigazione tramite controller è l’ideale.
E anche in questo caso le prestazioni ci hanno lasciati molto sorpresi, con anche i video in 4K HDR riprodotti in maniera molto fluida e con solo qualche FPS lasciato per strada (su oltre 10 mila).
Sempre più curiosi di scoprire i limiti della Orange Pi 5 Plus, abbiamo installato Jellyfin e ci siamo collegati al nostro NAS multimediale dove sono presenti tutti i film e le serie TV che abbiamo acquistato e rippato. Nelle pagine promozionali della SBC, Orange Pi menziona la decodifica hardware per i video in 8K ma non fa alcuna menzione del bitrate. Ciò inizialmente ci ha lasciati un po’ scettici e poco speranzosi ma dopo esserci goduti Spider-Man – Across the Spider-Verse in pieno 4K HDR a 80 Mbps senza notare particolari cali di frame rate, ci siamo scrollati tutto di dosso.
In definitiva, l’Orange Pi 5 Plus abbinata al sistema operativo Android 12 è una super SBC in grado di ricoprire ruoli multimediali a tutto tondo, dai video online ai film più pesanti, passando per lo streaming in diretta e arrivando all’emulazione di retro console. Non c’è dubbio che, ad oggi, è la miglior SBC ARM che abbiamo mai provato.
Consumi energetici
Per misurare il consumo energetico del 5 Plus, abbiamo utilizzato una speciale presa elettrica che supporta l’erogazione di energia e indica l’assorbimento attraverso un piccolo display. Ciò ha dimostrato che il 5 Plus non funziona con Power Delivery, cosa che sarebbe stata indicata dal logo PD in alto.
Ad ogni modo, funzionando a 5 V, consuma circa 2-3 W quando è inattiva e arriva fino a 8-9 W quando è a pieno carico. Non un consumo bassissimo ma nemmeno ai livelli dei mini PC con CPU Intel/AMD.
Conclusioni
Insomma, dire che la Orange Pi 5 Plus ci è piaciuta è dire poco. Sembra essere la SBC perfetta per il modo in cui abbiamo deciso di usarla, con solamente qualche difetto come l’assenza della connettività WiFi e Bluetooth.
Da sottolineare anche il supporto software un po’ ballerino dell’azienda, anche se gli sviluppatori di terze parti stanno incominciando a supportarla meglio.
Il tutto però con un costo abbastanza accettabile e fuori dal territorio dei mini PC x86 (a differenza di altre SBC) di 110 euro per la versione da 4GB.