Da appassionato di motorsport e di tecnologia, mi sto avvicinando sempre di più al mondo del sim racing. Fino a ora però mi sono limitato all’utilizzo del classico controller che, seppur funzionale, non è per niente la via da seguire per avere il massimo del divertimento e delle prestazioni. Ed ecco allora che, dopo aver pubblicato la guida al sim racing per principianti, Cammus si è messa in contatto con me offrendomi di testare il suo nuovo Cammus C5.
Quando ho visionato per la prima volta le immagini del Cammus C5 non riuscivo a capire come poteva essere utilizzato un volante senza essere collegato a un hub motorizzato (noto anche come base). Approfondendo la questione ho scoperto che il Cammus C5 è un oggetto unico (per ora) nel suo genere: si tratta infatti di un volante con motore elettrico “Direct Drive” da 5nm incorporato che assicura delle sensazioni tattili molto realistiche.
L’obiettivo di questo set “tutto in uno” è quello di offrire un prodotto portatile e d’entrata ai nuovi appassionati di sim racing in grado di restituire delle prestazioni più che buone nonostante il prezzo di vendita molto competitivo. Inoltre, grazie allo spazio minimo occupato, può essere posizionato in una più ampia varietà di posti.
Mentre una corsa al prezzo più basso può spesso portare a una minore innovazione, Cammus non si è tirato indietro quando si è trattato di provare qualcosa di nuovo.
La recensione che vi sto proponendo è stata scritta dopo una decina di giorni di test e prove fatte utilizzando il mini PC da gaming Geekom AS 6 e diversi giochi di sim racing fra cui Assetto Corsa Competizione, iRacing ed Euro Truck Simulator 2.
Pro
Contro
Unboxing
La confezione di vendita del Cammus C5 si presenta come una valigetta bella pesante che contiene, oltre chiaramente al volante in se, anche una serie di accessori che ne permettono il corretto funzionamento.
In particolare, trovano spazio:
- 2x placchette per l’aggancio a un cockpit o a una morsa da tavolo
- 1x ventola per il raffreddamento
- varie viti per il montaggio con annessa chiave esagonale
- 1x guida al montaggio cartacea
Nel mio caso ho avuto a disposizione anche il kit di aggancio al tavolo che, purtroppo, viene venduto separatamente. Questo permette di agganciare il Cammus C5 a un qualsiasi tavolo sfruttando una morsa molto resistente e di buona qualità.
Questo si compone di varie componenti, tutte realizzate in metallo, insieme a due set di “cuscinetti” utili ad ammorbidire la pressione del fissaggio dal tavolo o dalla scrivania.
Caratteristiche fisiche
Praticamente tutte le basi Direct Drive motorizzate per il sim racing hanno una forma standardizzata e non sono di certo circolari. Ma per realizzare un prodotto All-in-One come il C5, gli ingegneri Cammus hanno dovuto modificare il sistema di trasmissione della coppia.
L’hub principale deve essere rotondo perché questo è il trucco per ottenere 5 Nm (con picchi a 6-7 Nm) da questo piccolo fattore di forma. Con i comuni motori Direct Drive, la coppia viene trasmessa su un albero di trasmissione dal diametro piccolo, il che genera una perdita di coppia con l’effetto leva sul volante. Progettando il volante attorno al rotore più grande invece, la leva è molto più piccola e non si ottengono perdite.
Il volante è realizzato in simil pelle che è accuratamente cucita a mano dappertutto. Nelle mani, ciò si traduce in un’ergonomia fantastica. Ha anche uno spessore confortevole e, sebbene di dimensioni relativamente ridotte rispetto allo standard di settore (280 mm di diametro), mi ha comunque fatto sentire immerso durante il gioco.
Tutti i pulsanti, incluso un piccolo display di telemetria per la velocità, sono posizionati al centro su una piastra circolare realizzata in fibra di carbonio. In totale ci sono 20 pulsanti, 3 interruttori multiposizione e una fila di LED sopra il display pensati per indicare il numero di giri motore e aiutare con il cambio marcia.
Sul retro è dove si trovano i collegamenti e anche quelle che probabilmente sono le più piccole leve del cambio che ho visto nella mia vita. Inizialmente molto scettico, sono rimasto immediatamente deluso e ho pensato che sarebbero state difficili da afferrare e quindi utilizzare. Ma con mia grande sorpresa, grazie anche al diametro non troppo elevato del volante stesso, una presa salda è tutto ciò di cui ho avuto bisogno per afferrarle in maniera confortevole. Questo è un esempio calzante di come “non si deve giudicare un libro solo dalla copertina”, qualcosa di cui sono stato colpevole anch’io.
Montaggio
Il kit che ho ricevuto è composto dal Cammus C5 e dal supporto da tavolo. In tutti e due i casi le componenti arrivano smontate in confezione. Fortunatamente l’assemblaggio è abbastanza semplice, grazie anche alle guide cartacee incluse.
Sebbene il Cammus C5 sia pienamente compatibile con le postazioni di sim racing è chiaro che, visto il target di mercato dei nuovi appassionati, molto difficilmente questi hanno già un setup del genere. Ecco perché torna estremamente utile il supporto da tavolo che permette di agganciare il volante a una qualsiasi scrivania.
Venendo all’assemblaggio del volante, le uniche operazioni che ho dovuto compiere sono l’aggancio delle placchette metalliche sul retro, il successivo aggancio al supporto da tavolo e, infine, il collegamento dei cavi. Nel complesso, ho impiegato all’incirca 15 minuti per passare da scatole piene di pezzi al prodotto finito e montato.
Configurazione software
Abituato all’utilizzo di un controller prima e di mouse e tastiera poi per il gaming, non credevo che un volante potesse avere un numero elevato di settaggi e impostazioni. E invece, sfruttando il software “Racing Simulator Drive” scaricabile dal sito web di Cammus (o tramite l’applicazione per smartphone Android e iOS) mi sono ricreduto.
Il software viene utilizzato per personalizzare tutta una serie di parametri per il volante. E ce ne sono una miriade. La prima volta che ho aperto il software non avevo riferimenti su ciò che specifici parametri andassero a cambiare. Man mano che ho utilizzato Cammus C5 sempre di più (e grazie anche ad alcune guide online), ho imparato un po’ di più su queste funzioni.
Dal Force Feedback al grado di rotazione del volante, passando per la “molla” che lo fa tornare in posizione dopo averlo ruotato e arrivando al damping e all’intensità dei dettagli restituiti dai giochi, ogni singolo parametro è configurabile e personalizzabile.
Stranamente, mi sono ritrovato a testare un’ampia varietà di configurazioni prima di tornare a utilizzare quella predefinita, con solo una piccola modifica alla potenza del volante che l’ho settata al 75%. Ciò è un segno importante di come la calibrazione nelle fabbriche Cammus avvenga in maniera precisa e accurata.
Nei prossimi giorni pubblicherò una guida approfondita su cosa ogni parametro va a modificare e qual è il miglior setup che ho trovato sia per i giochi di corse automobilistiche, sia per i simulatori di autotrasporti.
Conclusioni
In conclusione, per il prezzo e il mercato di riferimento di questo prodotto, sono rimasto davvero molto sorpreso per quello che Cammus C5 ha da offrire. Sicuramente ha un aspetto un po’ strano e presenta delle leve del cambio non proprio di dimensioni standard ma, in fin dei conti, sono le prestazioni a contare e nel caso del C5 sono ideali per chi, come me, è agli inizi nel mondo del sim racing.
All’inizio vi ho parlato di come uno dei punti forti del Cammus C5 sia il prezzo di vendita.
Acquistandolo dal sito web ufficiale, è possibile portarsi a casa il Cammus C5 per soli $249 (con un ulteriore sconto del 5% se usate il codice promo “androidblog“), ai quali devono essere aggiunti $29 per il kit di aggancio a un tavolo. In alternativa, è possibile acquistare il bundle comprensivo anche dei pedali per $328 (con un ulteriore sconto del 5% se usate il codice promo “androidblog“).
Insomma, un prezzo al momento imbattibile da chiunque. I prezzi sono molto convenienti anche se avremmo sperato che il supporto da tavolo fosse presente nella confezione base e non come accessorio separato.