Asus si sta allontanando dall’essere un produttore di smartphone vicino alla community del modding. Secondo diversi utenti che hanno contattato il supporto tecnico, lo sblocco del bootloader è disabilitato su Asus Zenfone 9 (anche se in precedenza funzionava senza problemi) e non funzionerà affatto su Zenfone 10.
Lo sblocco del bootloader consente agli appassionati di modificare il software esistente a un livello inferiore o installare varie soluzioni di terze parti. Asus è stata una delle aziende che hanno promosso maggiormente questa azione, ma sembra che ora stia interrompendo il suo supporto.
Non abbiamo ancora ricevuto alcuna informazione ufficiale sulla questione, che potrebbe far luce sul motivo per cui la società ha cambiato posizione.
Asus aveva precedentemente confermato che avrebbe aggiornato lo strumento almeno fino al terzo trimestre del 2023, quando lo Zenfone 10 sarà disponibile gratuitamente sul mercato. Mentre alcuni utenti erano scontenti, altri hanno riferito che il team di supporto di Telegram non sapeva nulla di questo problema.
La discrepanza nelle risposte solleva domande, come ad esempio su quale tipo di informazioni viene fornito ai diversi team di supporto e quale ha le informazioni corrette.
Per chi non lo sapesse, lo sblocco del bootloader è la porta di accesso al mondo del modding, in quanto permette di flashare ogni tipo di personalizzazione: dalle custom recovery alle custom ROM, passando per kernel modificati e moduli Magisk per il root.
Con Asus che si sta tirando indietro, per chi è interessato al modding consigliamo ormai solamente i vari modelli Pixel di Google e gli smartphone Xiaomi, Redmi e POCO.