Siamo sempre più circondati da prodotti per la smart home ma, sfortunatamente, non tutto è connesso l’uno con l’altro. Questa è la difficoltà con le case intelligenti e degli ecosistemi poco aperti che le Big Tech hanno realizzato. Matter dovrebbe essere il protocollo universale che mette fine a questi ecosistemi chiusi e SwitchBot è fra le prime a supportarlo con il nuovo Hub 2.
SwitchBot Hub 2 è un dispositivo che funziona da “intermediario” fra gli accessori domotici dotati di connettività Bluetooth e la rete Internet. In pratica, si collega da un lato ai dispositivi Bluetooth e dall’altro a una rete WiFi permettendo il controllo e il monitoraggio dei primi anche al di fuori della casa.
Come aggiornamento dal Mini Hub, SwitchBot Hub 2 è praticamente una cosa completamente diversa. Sebbene tecnicamente sia solo un aggiornamento, l’Hub 2 offre di più, a partire da una riprogettazione elegante e funzionale con un display digitale semplice ed efficiente. I due pulsanti soft touch possono praticamente controllare tutta la casa grazie a una personalizzazione praticamente infinita all’interno dell’app.
L’interconnettività tra i leader dell’automazione (Apple, Samsung, Amazon e Google) e SwitchBot è resa possibile grazie all’integrazione di Matter. È un’implementazione lenta per connettere tutti i dispositivi, ma una volta che Hub 2 è completamente funzionante, è possibile avere praticamente tutti i dispositivi di casa gestiti da un controller.
- Caratteristiche fisiche
- Prima configurazione
- Configurazione dei comandi a infrarossi
- Compatibilità Matter
- Automazioni
- Conclusioni
Caratteristiche fisiche
Esternamente, lo SwitchBot Hub 2 è un po’ più grande del suo predecessore. Parte del motivo è che questo modello funge da due prodotti: un hub e lo SwitchBot Meter, grazie al sensore di temperatura interna e al sensore di umidità. Per quest’ultimo, il misuratore dispone di un ampio schermo LCD per mostrare la temperatura attuale e l’umidità relativa.
Questi sensori sono posizionati lungo il cavo USB-C che serve per l’alimentazione. Si tratta di un posizionamento strategico che permette di non avere false letture o dati corrotti dal calore generato dai chip interni dell’hub.
Nonostante il variegato ecosistema di dispositivi domestici intelligenti che ho in casa, SwitchBot ha fatto del suo meglio per farli funzionare tutti insieme. In prima linea per questa capacità c’è Matter, anche se grazie ai sensori IR migliorati, il protocollo smart home non è fondamentale per l’utilizzo di Hub 2.
Eh si, perché SwitchBot Hub v2 è dotato di una serie di sensori IR che permettono di controllare qualsiasi elettrodomestico di casa con telecomando. Esattamente come vi abbiamo detto nella recensione dello SwitchBot Lock (che tra l’altro è diventato compatibile con Matter in seguito all’aggiornamento dell’app alla versione 7.3 e del firmware alla versione 10-08), l’azienda non vuole reinventare la casa ma solo aiutarla nel diventare smart.
Prima configurazione
Configurare l’Hub 2 è facile come qualsiasi altro dispositivo SwitchBot. In altre parole, bastano pochi minuti.
C’è un supporto sul retro dell’Hub 2 se vuoi appoggiarlo sulla scrivania o sul comodino, oppure puoi attaccarlo al muro o a una superficie piana tramite il nastro biadesivo incluso.
Si deve scaricare l’app mobile SwitchBot (Android/iOS), collegare il tuo dispositivo Hub 2 a una presa a muro, quindi collegare i due.
Nella schermata iniziale dell’app, c’è un’icona con il segno più nell’angolo in alto a destra. Per aggiungere un nuovo dispositivo SwitchBot, tocca l’icona e attendi che Hub 2 viene scoperto dal Bluetooth (c’è un’alta probabilità che venga visualizzato come un dispositivo nelle vicinanze nella parte superiore dello schermo dopo aver toccato il segno più).
Iniziata la configurazione, l’app indica di tenere premuti i due pulsanti a sfioramento (i pulsanti On/Off) sul display dell’Hub 2 finché la spia non inizia a lampeggiare. Una volta che ciò accade, è in modalità di associazione.
Dall’app devi selezionare “Avanti” e attendere la conferma che l’Hub 2 sia stato associato correttamente allo smartphone. Ti verrà richiesto di inserire i dati del WiFi per permettere la connessione a Internet. Tutti i prodotti SwitchBot, incluso Hub 2, funzionano solo su una banda Wi-Fi a 2,4 GHz.
Quando avvii l’app SwitchBot dopo aver associato l’Hub 2, vedrai una schermata con tutti i tuoi dispositivi SwitchBot. Quindi, toccando l’Hub 2 (o qualsiasi altro nome tu scelga per il dispositivo) si apre tutta una serie di impostazioni da poter personalizzare.
A prima vista, sarai in grado di vedere la temperatura attuale, la percentuale di umidità e il livello di luce della stanza. Puoi anche vedere quali dispositivi a infrarossi hai collegato e quali scene, se presenti, hai collegato ai pulsanti a sfioramento On/Off sul display dell’Hub 2.
Configurazione dei comandi a infrarossi
Con l’applicazione non ancora tradotta perfettamente in italiano, per trasformare l’Hub 2 in un telecomando a infrarossi basta che ti rechi nella home screen, selezioni l’Hub 2 e poi il tasto “+” all’interno della sezione “IR Appliances”.
A questo punto devi selezionare il tipo di dispositivo che intendi controllare. Nel mio caso ho scelto un condizionatore ma puoi benissimo configurare l’Hub 2 per impartire comandi a infrarossi a più di un dispositivo (basta solo che ripeti la procedura per ogni dispositivo).
Una volta selezionato il dispositivo desiderato, ti vengono proposte 3 opzioni:
- Telecomando Smart Match ti permette di far riconoscere in automatico all’Hub 2 la marca e il modello dell’oggetto da comandare. Ti basta solo puntare il telecomando vero e proprio e premere un pulsante.
- Abbinamento manuale dei telecomandi ti consente di scegliere marca e modello nella lunga lista di opzioni disponibili.
- Apprendimento dei tasti del telecomando infine è l’opzione da selezionare se il dispositivo da comandare non viene riconosciuto automaticamente (prima opzione) e non è presente nella lista dell’app (opzione 2). In poche parole, consente all’Hub 2 di imparare i comandi ricevendo i segnali dal telecomando e, successivamente, replicarli verso il dispositivo da comandare.
Integrazione Matter
Finora abbiamo visto che SwitchBot Hub v2 è un ottimo prodotto ma non offre molto di più della concorrenza. Tuttavia, è con Matter che viene fatto il passo in avanti.
Per configurare Matter, basta semplicemente aggiornare l’Hub v2 all’ultimo firmware disponibile (se è disponibile un aggiornamento è l’applicazione stessa che lo indica), recarsi nelle impostazioni con l’icona a forma di ingranaggio in alto a destra e poi selezionare “Matter Configuration”.
Una volta attivata l’integrazione, l’app genera un codice QR (noi l’abbiamo oscurato per sicurezza) che può essere scansionato negli ecosistemi domotici delle Big Tech: attualmente, sono Google Home (l’abbianamento viene richiesto in automatico all’apertura dell’app) e HomeKit mentre Amazon Alexa non supporta i tipi di dispositivi come SwitchBot, anche se immagino che questo cambierà nel tempo.
Una volta che Matter è stato attivato e l’Hub aggiunto a un controller, ho potuto selezionare i dispositivi che desideravo associare a Matter: nel mio caso lo SwitchBot Lock (e i suoi accessori) ma sono compatibili anche SwitchBot Curtain e SwitchBot Blind Tilt.
C’è da dire che nell’applicazione viene riportata l’integrazione Matter ancora in una versione Beta ma, durante i miei test, non ho riscontrato problemi o bug di ogni tipo.
Automazioni
Utilizzando l’applicazione SwitchBot e i dati provenienti dai diversi sensori presenti nell’Hub v2 è possibile creare delle automazioni davvero molto interessanti.
Dalla home page dell’app, basta che ti rechi nel menu “Automation” dal menu in basso e poi selezioni “Automatico”. Da lì puoi iniziare a creare le tue automazioni basate sui sensori dell’Hub 2.
Trovandoci in una Sicilia molto calda nel bel mezzo dell’estate, la mia prima automazione è stata l’accensione automatica del condizionatore nella cucina non appena la temperatura superava i 32 gradi.
Per fare ciò, ho dovuto inizialmente “addestrare” lo Hub v2 a interagire col condizionatore e successivamente sfruttare i dati dei sensori per fargli fare un’azione preimpostata (nell’app chiamata Scena).
Potendo controllare qualsiasi dispositivo a infrarossi, è chiaro che il mio è solamente uno di tantissime automazioni che è possibile creare. Si può ad esempio sfruttare un sensore di temperatura esterno (lo SwitchBot Meter) e i suoi dati sull’umidità e della temperatura per azionare l’irrigazione del prato sopra certi valori.
Se hai a disposizione un sistema di apertura del garage smart compatibile con Matter, puoi impostarlo in modo che si apra quando il tuo smartphone viene rilevato a una distanza di appena 100 metri dalla casa.
Insomma, la fantasia è il limite.
Conclusioni
Non c’è una singola caratteristica che mi ha fatto innamorare di SwitchBot Hub 2 ma è stato un insieme di fattori: dal design minimale alle funzioni per “rendere smart gli elettrodomestici”, passando per la compatibilità con Matter e non per ultimo il prezzo di vendita.
È leggermente più costoso dell’Hub mini ma offre anche molto di più. Di listino lo SwitchBot Hub 2 viene proposto a 79,99 euro ma, in occasione dell’Amazon Prime Day 2023, l’azienda lo sta proponendo con uno sconto del che porta il prezzo finale a 55,99 euro (anche sullo store ufficiale).