Matter è il nuovo standard di comunicazione universale della smart home e diverse grosse aziende hanno già annunciato il loro supporto attraverso i loro prodotti. Nanoleaf è una delle principale aziende quando si tratta di illuminazione smart e come poteva mancare all’appello? Nanoleaf ha lanciato due “nuovi” prodotti pienamente con Matter: stiamo parlando della lampadina smart Essentials A60 e della Lightstrip LED.
Abbiamo posto la parola “nuovi” fra virgolette nel paragrafo precedente perché, in realtà, si tratta degli stessi accessori già in vendita da diversi anni ma in una versione rinnovata che ingloba un modulo radio pienamente compatibile col protocollo Thread utilizzato da Matter.
Allontanandosi dai suoi pannelli luminosi, Nanoleaf è tornata alle origini con la sua lampadina intelligente Essentials A60 e la Essentials Lightstrip. Ciò che li rende entrambi interessanti offerte nel mercato dell’illuminazione intelligente è il loro supporto allo standard universale della smart home.
Nanoleaf Essentials A60
La lampadina smart Nanoleaf Essentials A60 (aggancio E27) non è la tipica lampadina intelligente. Oltre ad avere una forma particolare e squadrata, supporta anche un incredibile 16 milioni di colori, con una gamma di temperatura del colore bianco di 2.700-6.500 Kelvin. Supera alcuni dei suoi concorrenti essendo in grado di raggiungere i 1.100 lumen, rendendolo uno dei più luminosi oggi disponibili.
Il suo aspetto e la luminosità non sono le uniche caratteristiche che distinguono la lampadina intelligente Nanoleaf Essentials A60 dalla massa. Questa lampadina intelligente è la prima del suo genere a essere dotata di connettività sia Thread che Bluetooth ed essere quindi compatibile con lo standard Matter..
Ciò significa che la lampadina Essentials può essere utilizzata insieme a qualsiasi altro dispositivo intelligente abilitato per Thread senza hub e, se non si utilizza uno di questi, le lampadine funzioneranno tramite Bluetooth, conferendo loro una portata inferiore, tempi di risposta più elevati ma una piattaforma decisamente più a prova di futuro.
Nonostante tutte queste caratteristiche, il costo della lampadina è di appena 19,99 euro se acquistata singolarmente o 49,99 euro se acquistata nel pacco da 3.
Nanoleaf Lighstrip LED
Come la lampadina E27, anche la Nanoleaf Essentials Lightstrip è compatibile con lo standard Matter e, di conseguenza, può utilizzare la connettività Bluetooth e Thread.
Di lunghezza pari 2 metri e con la presenza di 42 LED (può essere tagliata ogni 33 cm per farla a misura o, opzionalmente, estesa con un’altra Lightstrip), ha le stesse caratteristiche di colore della lampadina: 16 milioni di colori, con una gamma di temperatura del colore bianco di 2.700-6.500 Kelvin. La luminosità tuttavia può raggiungere i 2200 lumen.
Non ho avuto modo di testare questo dato ma Nanoleaf assicura una vita utile di ben 25.000 ore.
Seppur il form factor sia del tutto differente dagli altri prodotti Nanoleaf, la facilità di configurazione è assoluta. Oltre a ciò, ha il suo piccolo controller che può essere montato a parete (tramite adesivo) per essere utilizzato come un normale telecomando (senza la necessità di avere uno smartphone).
Può sicuramente dare filo da torcere alla Lightstrip Plus di Philips Hue, soprattutto ora che ci sono funzionalità come la sincronizzazione del monitor che mancava fino all’ultimo round di aggiornamenti del firmware.
Come la lampadina intelligente Essentials, tuttavia, il pieno potenziale della striscia luminosa può essere sbloccato solo utilizzando un dispositivo abilitato per Matter che funzioni da Edge Router come l’Apple HomePod mini, l’ultima Apple TV 4K o gli smart speaker Google e Nest.
Ma abbiamo trovato la sua connettività Bluetooth più che sufficiente per chiunque non avesse uno dei suddetti dispositivi. Tutto sommato, Essentials Lightstrip è un’opzione interessante per chiunque desideri ravvivare l’arredamento della propria casa con alcune luci intelligenti.
Il costo in questo caso è più elevata della lampadina, con lo Starter Pack da 2 metri che costa 49,99 euro ed ogni kit di espansione da 1 metro costa 19,99 euro.
Una nota per gli utenti di HomeKit è che le luci compatibili con Matter (di qualsiasi produttore) non possono utilizzare l’illuminazione adattiva di Apple, che abbina il colore all’ora del giorno. Puoi ottenere qualcosa di simile con la funzione Circadian Lighting dall’app Nanoleaf, ma non puoi accenderla automaticamente. Speriamo che le versioni successive di Matter (attualmente siamo alla 1.1) offrano qualcosa di simile all’illuminazione adattiva.
Perché Matter rende le Nanoleaf Essentials A60 e Lightstrip LED interessanti
Matter è un nuovo standard di interoperabilità per la casa intelligente che fornisce un linguaggio comune per i dispositivi connessi per comunicare localmente nella tua casa senza fare affidamento su una connessione cloud. Sviluppato da Apple, Amazon, Google e Samsung, Matter utilizza i protocolli wireless Wi-Fi e Thread e, nella sua prima implementazione, supporta sensori intelligenti, illuminazione intelligente, prese e interruttori intelligenti, termostati intelligenti, serrature connesse e dispositivi multimediali tra cui TV.
Una grande promessa di Matter è la configurazione semplice e la compatibilità multipiattaforma: con le luci Nanoleaf Essentials, almeno una di queste cose è vera. Configurarli con una piattaforma per la casa intelligente (Google Home, Apple HomeKit o Amazon Alexa) è stato facile, sia che l’abbia fatto direttamente sulla piattaforma o tramite l’app di Nanoleaf, come l’azienda consiglia vivamente (la configurazione in tal caso è identica a quella di tutti gli altri prodotti Nanoleaf).
Se avete un Edge Router compatibile con Matter, la configurazione è tanto semplice quanto collegare l’alimentazione e chiedere a Google Assistant, Siri o Amazon Alexa di aggiungere il nuovo prodotto alla smart home. Eh si, bastano appena 10 secondi per avere le Nanoleaf implementate all’interno della smart home.
Con uno smartphone Android e la piattaforma Google Home, sempre avendo accesso a un Edge Router Thread, la configurazione è altrettanto semplice in quanto è il sistema stesso che, con una notifica (in maniera simile a quella del Fast Pair per gli auricolari TWS) propone la configurazione.
Nel mio caso ho scelto Google Home e il sistema ha verificato che avessi tutti i requisiti necessari (inclusi un controller Matter e un Edge Router Thread, in questo caso un Google Home Mini). Una volta superato questo processo di approvazione, la configurazione è proseguita come l’aggiunta di qualsiasi dispositivo a Google Home, permettendomi di nominarlo e assegnarlo a una stanza.
Ma nel complesso non ho dovuto fare nulla: nessuna registrazione dell’account, nessun collegamento di cloud, nessuna immissione di password Wi-Fi, nessuno scambio tra app o impostazioni del telefono. Nessuna di quelle configurazioni complicate a cui sarai abituato se hai mai configurato un dispositivo intelligente. Ho solamente guardato alcune animazioni colorate e dato il mio consenso all’abbinamento.
Non è tutto rosa e fiori con Matter
Il fatto che gli Edge Router di diversi produttori non parlino ancora tra loro è un grosso problema per i dispositivi Thread e Matter in generale, poiché Thread è uno dei due protocolli wireless utilizzati dallo standard.
In altre parole, se si aggiunge un dispositivo Matter come le nuove Nanoleaf Essentials utilizzando la piattaforma Google Home, non sarà possibile utilizzare uno smart speaker Echo per interagire con esse. Lo standard Matter è universale ma, almeno per il momento, non è interoperabile fra diverse piattaforme della smart home.
Questo anche quando ho provato ad aggiungere le lampadine a una seconda o terza piattaforma, ho riscontrato dei problemi. Per riuscirci, ho dovuto resettarle alle impostazioni di fabbrica.
Mentre vedrai ancora molti dei vantaggi di Matter in una famiglia a piattaforma singola – migliore sicurezza, controllo locale e tempi di risposta più rapidi – l’utilizzo di più piattaforme sarebbe l’ideale. Se associo inizialmente le lampadine Nanoleaf a Apple Home, dovrei essere in grado di ritrovarmele all’interno della piattaforma Google Home (o quanto meno essere in grado di abbinarle), così anche un membro della famiglia con uno smartphone Android può accendere la luce.
Nel mio caso questo non è stato un problema perché utilizzo solamente dispositivi Google Home per la gestione della smart home ma, come diverse altre scelte che hanno caratterizzato le Big Tech negli ultimi decenni, questo problema non fa altro che isolare ancora di più gli utenti all’interno di specifici ecosistemi.