Il 3 aprile 1973, Marty Cooper si trovava all’angolo della Sixth Avenue a New York e prese un elenco telefonico dalla tasca. Quindi ha digitato un numero in un grande dispositivo color crema e se l’è avvicinato all’orecchio mentre i passanti lo fissavano. Il signor Cooper, un ingegnere di Motorola, ha chiamato la sua controparte presso la società rivale Bell Laboratories, per dirgli trionfante che stava effettuando una telefonata da “un cellulare personale, palmare e portatile“.
Eh si, perché 50 anni fa veniva effettuata la prima telefonata di sempre da un telefono portatile. In particolare, era il Motorola DynaTac 8000X (Dynamic Adaptive Total Area Coverage), un “mattone” rivoluzionario da quasi 1 KG e con una batteria da 30 minuti di autonomia.
Non c’era nulla che facesse presagire che quella telefonata mobile potesse portare a tutte le funzionalità che la sua controparte moderna, lo smartphone, avrebbe avuto oggi. Il suo inventore, Cooper, ha recentemente ricordato in un’intervista a EFE che quando ha proceduto a fare questa telefonata a Engel, un ricercatore dei Bell Laboratories, non immaginava che in futuro questi dispositivi avrebbero incorporato fotocamere digitali o Internet. Tuttavia, Cooper aveva predetto che tutti avrebbero avuto un cellulare.
Quel telefono portatile si è trasformato mezzo secolo dopo in sofisticati smartphone, dispositivi che hanno la potenza necessaria per essere usati come computer. Pieghevole, curvo, allungabile, leggero o pesante, la gamma di dispositivi è abbondante. Il 92,3% dei telefoni cellulari ha accesso a Internet.
Dalla prima telefonata alla rivoluzione mondiale
Questa invenzione è diventata una delle “grandi rivoluzioni dell’umanità per il cambiamento che ha introdotto nelle nostre vite, anche al di là della rete fissa”, spiega a EFE il presidente del College of Computer Engineers of Spain, Fernando Suárez. Se il telefono convenzionale ha impiegato quasi 65 anni per raggiungere 100 milioni di utenti, il telefono cellulare non ne ha voluti cinquanta per superare i 6.000 milioni, ricorda Suárez. Il suo utilizzo aumenta di anno in anno e, secondo il Digital Global Summary Report 2023, ne fanno uso complessivamente 5,44 miliardi di persone.
In questi giorni, l’ingegnere 94enne utilizza un iPhone abbinato a un Apple Watch per svolgere attività ordinarie tra cui controllare la posta elettronica, guardare le foto e persino regolare il suo apparecchio acustico, ma ha rivelato che non sarà mai così coinvolto come i suoi nipoti e i pronipoti lo sono. In effetti, ha detto di essere scioccato da quanto le persone siano ossessionate dai loro telefoni. In poche parole, le persone passano troppo tempo a guardarli e ne rimangono catturati.
Non a caso, si stima che viene utilizzato in media cinque ore al giorno e, supponendo che una persona dorma in media dalle 7 alle 8 ore al giorno, le cifre indicano che gli utenti trascorrono il 30% della loro vita svegli utilizzando il proprio smartphone, secondo il Digital Global Summary Report 2023, prodotto da Datareportal in collaborazione con Meltwater e We Are Social. Insomma, si tratta di una vera e propria estensione di noi stessi. Sfortunatamente però alcune volte si va oltre e e si sfocia nella dipendenza.
A questo proposito, vi vogliamo ricordare di dare un’occhiata al nostro articolo di approfondimento sulla dipendenza da smartphone, su come riconoscerla e su come superarla.