La carenza globale di chip è giunta al termine, come confermato dagli ultimi rapporti. La dichiarazione potrebbe sembrare eccessivamente ottimistica, ma il calo dei tassi operativi presso le fonderie di chip sudcoreane come Samsung, DB Hitek, Key Foundry, Magnachip e SK Hynix System IC supporta la dichiarazione. Secondo quanto riferito, l’industria dei chip si sta muovendo verso una catena di approvvigionamento più stabile.
La carenza globale di chip, iniziata durante la pandemia, ha colpito il mondo intero. La diminuzione della capacità produttiva e il contemporaneo aumento della domanda hanno determinato una crisi che si è protratta per un lungo periodo. Nonostante i produttori operassero quasi a pieno regime per soddisfare la domanda, sia i prezzi che la disponibilità dei prodotti sono rimasti limitati.
Ma quell’epoca è ormai giunta al termine. Rapporti recenti indicano che molti produttori in Corea del Sud operano al 60-70%. Solo Samsung è un’eccezione, operando all’80% della capacità. Non abbiamo però informazioni al riguardo circa la percentuale di occupazione delle linee produttive di TSMC, la più grande fabbrica di chip al mondo.
Sfortunatamente, l’impatto dell’inflazione globale e del calo della domanda di prodotti IT ha portato a una diminuzione sia dei prezzi dei chip che della domanda. Anche le aziende di elettronica di consumo sono alle prese con alti livelli di inventario. E questa situazione sembra influenzare negativamente i consumatori.
Le persone che pagavano cifre elevate solo pochi mesi fa a causa della carenza di prodotti e scorte ora acquisteranno prodotti a prezzi bassi a causa dell’aumento dei costi e dell’inflazione.