Nell’ambito dei suoi sforzi per rendere l’elettronica di consumo più sostenibile, l’UE ha proposto nuove normative che richiederanno agli OEM di offrire almeno cinque anni di aggiornamenti della sicurezza e tre anni di aggiornamenti del sistema operativo per i loro dispositivi. Inoltre, le autorità di regolamentazione dell’UE hanno anche suggerito requisiti minimi per i pezzi di ricambio per smartphone e tablet venduti nella regione per un minimo di cinque anni.
La nuova proposta arriva pochi mesi dopo che i legislatori dell’UE hanno raggiunto un accordo per standardizzare le porte USB di tipo C e la ricarica rapida USB-PD su vari dispositivi, inclusi smartphone, tablet, e-reader e fotocamere. Fa parte del più ampio piano della Commissione per rendere l’elettronica più sostenibile e ridurne l’impatto ambientale.
15 parti di ricambio o batterie che durano di più
I requisiti minimi di aggiornamento software e disponibilità delle parti riparabili specificati nella nuova bozza di regolamento mirano ad allungare il ciclo di vita di smartphone e tablet. Se il regolamento passa, l’UE richiederà agli OEM di rendere disponibili 15 tipi di parti di riparazione per almeno cinque anni dopo aver ritirato un dispositivo dal mercato. Le parti di riparazione includono la batteria, il display, le fotocamere, le porte di ricarica, i pulsanti meccanici, i microfoni, gli altoparlanti, i gruppi di cerniere e gli alloggiamenti per schede di memoria/SIM.
I produttori di smartphone hanno anche la possibilità di offrire batterie e cover posteriori per i loro dispositivi o di progettare batterie che soddisfino un nuovo standard minimo. Lo standard proposto richiede che le batterie degli smartphone abbiano l’83% della capacità nominale dopo 500 cicli di carica e l’80% dopo 1000 cicli di carica.
Non si capisce perché la proposta preveda l’una o l’altra e non entrambe le condizioni.
Riparazioni fai-da-te
Oltre a fornire i pezzi di ricambio, gli OEM dovranno fornire istruzioni dettagliate per la riparazione di tutti i pezzi per almeno sette anni dopo l’ultimo giorno di commercializzazione dei dispositivi. I produttori di smartphone dovranno anche creare sistemi relativamente aperti per consentire ai professionisti della riparazione di registrarsi e accedere alle istruzioni.
Inoltre, il regolamento proposto richiede agli OEM di offrire almeno tre anni di aggiornamenti del sistema operativo e cinque anni di aggiornamenti di sicurezza per i dispositivi, con gli aggiornamenti di sicurezza che raggiungono gli utenti “al più tardi due mesi dopo il rilascio pubblico”.
Sebbene Apple soddisfi già questi requisiti di aggiornamento software, Samsung e Google sono gli unici OEM Android che attualmente promettono cinque anni di aggiornamenti di sicurezza per alcuni dei loro dispositivi. L’UE raccoglierà feedback sulla proposta fino al 28 settembre e la modificherà per l’adozione entro il quarto trimestre del 2022. Probabilmente entrerà in vigore dodici mesi dopo l’approvazione.