Asus è un marchio generalmente associato ai laptop, ma i suoi smartphone hanno anche un seguito molto elevato. Il suo ultimo modello, l’Asus Zenfone 9, racchiude il formidabile SoC Snapdragon 8+ Gen 1 e un’efficiente gestione dell’alimentazione in delle dimissioni più compatte rispetto alla concorrenza. Sebbene la skin software ZenUI dell’azienda taiwanese possa competere con Android “vanilla”, gli utenti che desiderano più opzioni potranno ottenerle. Per facilitare la creazione e l’installazione di Custom ROM, Asus sta aprendo il bootloader di Zenfone 9 per lo sblocco (cosa del tutto volontaria da parte del produttore) e sta rilasciando il codice sorgente del kernel (cosa obbligatoria per chi modifica Android).
Come notato da XDA-Developers, Asus sta distribuendo un APK per lo sblocco del bootloader attraverso il suo sito web. Gli utenti dovranno quindi installare l’APK ed eseguire qualsiasi richiesta fornita dall’app. Tale procedura suona ancora più semplice di quella prevista da Xiaomi per lo sblocco del bootloader dei suoi smartphone.
Come sempre, lo sblocco di un bootloader attiverà un ripristino delle impostazioni di fabbrica, quindi è necessario assicurarsi di aver eseguito il backup dei propri dati o semplicemente fare pace con la perdita di tutto e l’annullamento della garanzia del dispositivo. Ciò significa anche che gli aggiornamenti futuri dovranno essere installati manualmente.
Tutto quanto sopra lascia spazio alle cose divertenti: l’azienda ha anche condiviso il codice sorgente del kernel per il telefono. Gli sviluppatori potranno utilizzarlo per creare le proprie ROM personalizzate.
Anche i modelli precedenti della serie Zenfone hanno ricevuto molta attenzione dai modder e ci aspettiamo che non sia diverso per questo telefono. Una preoccupazione che abbiamo avuto riguardo allo Zenfone 9 è che Asus offre solo due anni di aggiornamenti del sistema operativo, mentre telefoni con un prezzo simile come Pixel 6 e Pixel 6 Pro offrono tre anni di aggiornamenti del sistema operativo.
Questa è la cosa grandiosa delle Custom ROM, però: aprono la strada all’introduzione di nuove funzionalità, a condizione che l’entusiasmo (e la pipeline di sviluppo) per il dispositivo sia vivo e vegeto, ben oltre la data di scadenza.