Il mondo degli smartwatch è più variegato che mai nel 2022 ma, fondamentalmente, si possono dividere in 3 categorie: gli Apple Watch basati su watchOS, gli smartwatch basi su Wear OS e i modelli basati su sistemi operativi proprietari. In termini di vendite gli Apple Watch la fanno da padrona ma sono i modelli con Wear OS ad assicurare il miglior rapporto qualità prezzo. E non c’è migliore smartwatch in questa specifica categoria del TicWatch Pro 3 Ultra.
Al nostro polso da una decina di giorni, il TicWatch Pro 3 Ultra ci ha sorpreso in maniera molto positiva grazie al suo mix di specifiche di fascia alta e qualità costruttiva. Il tutto con la promessa di un aggiornamento software a Wear OS 3 che ne migliorerà ulteriormente l’utilizzo.
Mobvoi, l’azienda dietro il marchio TicWatch, è nota per aver apportato piccole modifiche incrementali anno dopo anno alla sua linea di prodotti: il Pro 3 Ultra non è diverso. Tuttavia, solo perché si tratta di piccoli cambiamenti, non significa che non siano miglioramenti che ne incrementano la qualità. Laddove il Pro 3 ha apportato miglioramenti significativi al design generale del Pro 4G, il Pro 3 Ultra mantiene queste modifiche e aggiunge alcune nuove chicche per guadagnarsi il suo posto nel 2022.
Design, qualità costruttiva ed ergonomia
Con ogni nuova iterazione, la linea TicWatch Pro si è sentita riconoscibile per la sua cornice attorno al display più grande del solito. Lo stesso stile è rimasto per lo più lo stesso per TicWatch Pro 3 Ultra, ma sono state apportate alcune modifiche per farlo sembrare il TicWatch Pro più raffinato di sempre.
Con una superficie strutturata che circonda il quadrante esterno (non troppo dissimile dal Fossil Gen 6), lo smartwatch assume un aspetto più premium nonostante quest’ultima non possa essere usata come una ghiera per navigare nella UI.
Averlo al polso non lo si sente affatto, merito sia del suo peso di appena 41 grammi sia del suo cinturino “Fluoro Rubber” con motivo foderato che cambia gradualmente man mano che si avvicina all’orologio. Anche se sulla carta potrebbe sembrare un po’ banale, credeteci quando vi diciamo che questo è fra i cinturini più comodi che abbiamo incontrato su uno smartwatch, soprattutto fra quelli di serie.
In termini di robustezza, il Pro 3 Ultra è stato sviluppato con una scocca che è stata in grado di superare i test per ricevere la certificazione di livello militare MIL-STD-810G, il che significa che è molto più probabile che sopravviva a una caduta, a un colpo o a un graffio vero e proprio rispetto al suo predecessore. Questa non sarà la caratteristica più eccitante per la maggior parte dei consumatori, ma per coloro che fanno escursioni e campeggiano regolarmente, è sicuramente qualcosa che si vuole avere su tutti i propri gadget.
Doppio display brillante e risoluto
La configurazione a doppio display dei precedenti TicWatch Pro la ritroviamo anche qui, con uno schermo FSTN secondario a bassa potenza posizionato appena sopra il display AMOLED da 1,4 pollici. Il doppio display è stata la caratteristica migliore della serie Pro a nostro avviso, in quanto dà l’opportunità di dare una rapida occhiata all’ora o alle icone di notifica senza tuttavia penalizzare la durata della batteria in un modo che la maggior parte delle modalità “Always-On” tendono a fare negli altri modelli Wear OS.
Lo schermo principale AMOLED da 1,4 pollici può contare su una risoluzione di 454×454 pixel (densità di 326ppi). Ogni elemento della UI risulta essere molto ben definito, mentre i colori sono molti vivaci (l’accuratezza passa in secondo piano in uno smartwatch). Peccato solo la luminosità massima che non consente di visualizzare al meglio gli elementi della UI quando sotto la luce diretta del sole.
Segnaliamo inoltre che il display FSTN è dotato di una retroilluminazione personalizzabile nel colore: ce ne sono 18 colori tra cui scegliere, quindi ce n’è sicuramente uno che si adatta a ogni gusto.
Il TicWatch Pro 3 Ultra “si impegna ma potrebbe fare di più”
TicWatch Pro 3 è stato il primo dispositivo indossabile al mondo a disporre del chip Snapdragon Wear 4100 e, sebbene all’epoca fosse applaudito a tale innovazione, la società madre Mobvoi ha deciso di riposare sugli allori per questa generazione di smartwatch. Per ragioni a noi sconosciute, il Pro 3 Ultra racchiude lo stesso chip 4100 e nemmeno la variante 4100+ leggermente più robusta che ora può essere trovata nel Fossil Gen 6.
La decisione di restare con il 4100 non è affatto un problema, in particolare perché il Pro 3 Ultra è ancora veloce nell’uso quotidiano e le app si aprono rapidamente sul dispositivo, ma sembra strano vista la disponibilità di un modello superiore.
Ciò che è più evidente, tuttavia, è la mancanza di Wear OS 3 al lancio. Proprio come il Gen 6 e il TicWatch E3 prima, il Pro 3 Ultra non riceverà il sistema operativo Wear OS aggiornato fino alla fine del 2022, il che significa che il Samsung Galaxy 4 presenta un acquisto molto più allettante per il momento. Se si riesce a guardare oltre questo tuttavia, c’è ancora molto da apprezzare sul Pro 3 Ultra, anche mentre esegue Wear OS 2.
Per quanto riguarda l’accuratezza del GPS non possiamo che fare i complimenti a MobVoi (o a Qualcomm, visto che il chip è integrato nel SoC). Grazie al supporto di tutti e cinque i sistemi satellitari globali (GPS, GLONASS, Galileo, QZSS e Beidou), la precisione nel seguire i percorsi o nel calcolare i dati delle nostre uscite in bici è stata massima.
Segnaliamo la presenza del chip NFC che consente di effettuare i pagamenti in mobilità sfruttando il servizio di Google Pay.
Sensori medici presenti ma non troppo precisi
TicWatch Pro 3 Ultra aggiunge alcune utili funzionalità alla sua suite per la salute e il fitness rispetto al modello precedente. Anche se troviamo un sensore ECG, lo smartwatch può rilevare IHP/AFib. Utilizzando il cardiofrequenzimetro integrato e alcuni nuovi software, Pro 3 Ultra può avvisare se viene rilevato uno schema irregolare nel cuore. Questi dati possono essere visualizzati nell’app Mobvoi o direttamente dall’orologio.
Un’altra novità del Pro 3 Ultra è la valutazione della fatica. Utilizzando le informazioni raccolte dai sensori dell’orologio, il software analizza la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) e può aiutare a visualizzare la fatica mentale e i livelli di energia. Seppur apprezziamo lo sforzo di includere qualcosa extra rispetto al modello precedente, questa funzione non l’abbiamo trovata particolarmente precisa.
Allo stesso modo, il cardiofrequenzimetro è ottimo nell’utilizzo quotidiano ma, durante le attività sportive, fatica a mostrare i cambi di ritmo quando comparato con i risultati ottenuti da una fascia cardio specifica.
Batteria solida
Durante la nostra prova, siamo riusciti regolarmente a coprire tre giorni di utilizzo tra una ricarica e l’altra con monitoraggio della frequenza cardiaca 24 ore su 24 e monitoraggio dell’ossigeno nel sangue, Wi-Fi, Bluetooth, monitoraggio del sonno, notifiche e persino un allenamento o due. Gli esercizi che utilizzano il GPS per il monitoraggio, come un giro in bicicletta o una corsa all’aperto, impattano chiaramente sull’autonomia (con qualche giro in bici da 2 o 3 ore siamo riusciti ad arrivare a un’autonomia complessiva di 2 giorni).
Conclusioni e link all’acquisto
Il TicWatch Pro 3 Ultra è uno smartwatch che offre un po’ di tutto anche se nessuna di queste cose è la migliore del settore. Di buono però c’è il prezzo di vendita di 299 euro (molto spesso lo si trova in offerta) e la promessa dell’azienda dell’aggiornamento a Wear OS 3 che dovrebbe migliorare l’esperienza di utilizzo.
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