Telegram ha sfruttato di recente al massimo i tempi di inattività di Facebook, raccogliendo circa 70 milioni di nuovi utenti fino a raggiungere oltre un miliardo di installazioni sul Play Store. Tuttavia, poiché la piattaforma – e le spese ad essa associate – continua a crescere, deve iniziare a generare denaro per coprire il suo traffico in aumento e i costi di manutenzione dei server (finora ha funzionato con investimenti dalle tasche del fondatore). A tal proposito, il CEO Pavel Dorov ha annunciato in precedenza che Telegram avrebbe iniziato a generare entrate attraverso l’implementazione della pubblicità. A questo scopo ha lanciato Telegram Ad Platform, un programma che consentirà a individui e organizzazioni di creare e inviare messaggi sponsorizzati.
L’impatto delle pubblicità sul servizio sarà inizialmente molto blando. Telegram afferma che la piattaforma consentirà agli inserzionisti di pubblicare annunci solo su canali pubblici con oltre 1000 abbonati, quindi non ci sarà alcuna pubblicità nei gruppi pubblici piccoli o privati.
La società afferma inoltre che non comprometterà la sua posizione sulla privacy. Pertanto, nessun dato utente verrà estratto o analizzato per il targeting degli annunci. Invece, i contenuti sponsorizzati verranno visualizzati in base all’argomento principale dei canali pubblici in cui vengono mostrati, in modo che tutti vedano gli stessi annunci.
Oltre alla sua posizione contro il targeting diretto (cosa di cui non si possono vantare gli altri grandi servizi), l’azienda chiarisce che le informazioni sull’utente non verranno raccolte, le azioni dopo il clic non verranno analizzate e gli annunci non verranno inviati a collegamenti esterni.
Se siete utilizzatori di Telegram e ne apprezzate sia la sua privacy dei dati rispetto ad altre piattaforme social tradizionali, potete essere certi che sarete in grado di continuare a godervi quei vantaggi.