Tutti noi ci affidiamo ormai alle app mobili per ogni tipo di attività, dallo studio allo sport, passando per la gestione delle finanze, l’intrattenimento e la comunicazione. Se proviamo a pensare a qualsiasi servizio, hobby o bisogno, probabilmente qualcuno ha creato un’app su misura.
Naturalmente questo implica una domanda considerevole di sviluppatori in grado di creare app per smartphone da parte di aziende desiderose di rimanere al passo coi tempi. Per i più intraprendenti è possibile anche puntare a una carriera come developer di app indipendente, magari realizzando un’idea che frulla per la testa da un po’ e mettendola poi in vendita su Google Play Store.
Del resto, Android ha saldamente il comando del mercato e oltre l’80% dei dispositivi mobili si affida a questo sistema operativo: le opportunità certo non mancano. Prima, però, bisogna formarsi per imparare a creare app per Android: scopriamo quale percorso seguire per farlo.
Imparare le basi della programmazione
Uno dei modi per avvicinarsi alla programmazione è studiare Informatica all’università, investendo alcuni anni nella formazione prima di specializzarsi. Si tratta, certo, di un percorso lungo e adatto in particolare a chi sia fresco di diploma e possa permettersi di attendere qualche anno prima di entrare nel mercato del lavoro. Un’alternativa interessante è seguire un corso da web developer intensivo di aulab, che insegna solide basi di programmazione e le metodologie utili per il mestiere di developer in una formazione di tre mesi.
Partire acquisendo conoscenze di base nel coding è di grande aiuto per specializzarsi poi nello sviluppo di app. Studiando i concetti più importanti di questa disciplina si costruiscono le fondamenta per imparare i linguaggi necessari e per gestire poi i propri progetti futuri in modo ottimale.
Competenze tecniche per programmatori di app Android
Dopo aver imparato le basi della programmazione è il momento di concentrarsi nello specifico sulle competenze che servono per creare app per Android. Prima tra queste è la conoscenza del linguaggio Java, sul quale si basano la maggior parte delle applicazioni su questo sistema operativo. Aver appreso i principi del coding sarà di grande aiuto, in quanto Java non è tra i linguaggi più semplici, ma è molto utilizzato e richiesto, e vale la pena di impararlo.
Un altro linguaggio da conoscere per developer Android è XML, usato per creare layout e descrivere i dati all’interno dell’app. Il terzo linguaggio da conoscere è SQL, utilizzato per l’organizzazione dei database.
Altri due strumenti immancabili sono Android Studio e Android Software Development Kit, fondamentali per scrivere il codice e trarre beneficio da librerie, tutorial ed esempi, oltre a utili funzionalità per creare un’app coi fiocchi.
Android developer: le soft skill più utili
Accenniamo infine alle indispensabili soft skill, abilità personali che aiutano ad avere successo nella carriera di developer di app Android. In primo luogo, pazienza e determinazione sono fondamentali per continuare a impegnarsi per superare gli inevitabili ostacoli sul percorso.
È poi necessario saper lavorare in gruppo: anche se si punta alla carriera freelance, in un modo o nell’altro la collaborazione sarà indispensabile in questo campo. Di conseguenza, anche saper comunicare in modo chiaro ed efficace aiuta parecchio.
Altrettanto importante è la precisione: prestare attenzione ai dettagli fa evitare errori che possono causare ritardi e contrattempi anche considerevoli. In questo senso, la capacità di risolvere prontamente i problemi che insorgeranno durante il processo di sviluppo è un’altra soft skill da coltivare.
Il percorso che porta alla professione di sviluppatore di app Android è certo ricco di sfide, ma offre ottimi sbocchi lavorativi e un impiego stimolante. Per riuscire in questo campo bisogna essere pronti a imparare cose nuove ogni giorno, per rimanere aggiornati e creare app sempre rilevanti e attuali.