Stando a un’e-mail che Google sta inviando agli sviluppatori di Wear OS, il sideload delle app che non sono disponibili sul Play Store sta per diventare molto più complicato a partire dal 10 marzo (cosa che però non colpisce Android TV e Google TV). Non si potrà più infatti caricare le app dallo smartphone tramite “Play Store -> sezione App del tuo telefono” sugli orologi, rendendo quasi impossibile aggiungere app non approvate per Wear OS senza dover ricorrere a strumenti destinati agli sviluppatori, come Android Debug Bridge (ADB).
Lo sviluppatore Malcolm Bryant ha contattato la redazione di Android Police, mostrando l’email che ha ricevuto. Google spiega che la modifica fa parte di un allontanamento dal modello di “app incorporata” che consentiva agli sviluppatori di aggiungere il codice Wear OS alle app Android.
L’eliminazione di questo metodo di distribuzione renderà le app dello smartphone più piccole per tutti, poiché le persone non dovranno più scaricare la parte di codice dedicata a Wear OS. Tuttavia, la possibilità di fare affidamento su questo modello di distribuzione è particolarmente importante per le app che non sono affatto disponibili sul Play Store, il che influisce su molti dei progetti di Bryant.
La modifica renderà il sideload di app come queste molto più difficile per le persone normali, in quanto richiede l’attivazione di strumenti di sviluppo sugli smartwatch: in particolare, dovranno abilitare le opzioni per gli sviluppatori nelle impostazioni dei loro smartwatch ed effettuare il sideload delle app tramite ADB.
Mosse come queste non dovrebbero essere troppo sorprendenti, dato che Google sta lavorando per rafforzare il controllo sulle sue app e dispositivi. Solo di recente ha introdotto nuove misure di sicurezza che impediscono il sideload di alcune app Google su Android 11 e l’ottenimento delle app Android su Chrome OS senza utilizzare il Play Store è sempre stata una grande seccatura.