Huawei è stata senza dubbio l’azienda che ha fatto fare a Honor un salto in avanti incredibile nel mondo degli smartphone e la sua assenza probabilmente non ci avrebbe restituito l’azienda che conosciamo oggi. Ma adesso i ponti fra le due aziende sono stati tagliati, con Huawei che ha venduto Honor a una serie di fondi di investimento.
Il CEO di Honor, George Zhao Ming, ha dichiarato al South China Morning Post che la società non ha più alcuna affiliazione con Huawei e che sta andando bene: “Quando il team Honor ha lasciato Huawei, abbiamo ricevuto così tante benedizioni e supporto da loro che abbiamo davvero pochissimi vincoli sul nostro sviluppo e sulle nostre opportunità“, ha detto. “Siamo decisamente preparati per questa sfida. Senza restrizioni di fornitura, Honor ha vantaggi eccezionali per conquistare i mercati di fascia media e alta in Cina“.
La scorsa settimana, Honor ha annunciato di aver rinnovato le partnership con i fornitori di componenti chiave, tra cui Qualcomm e Intel. Questo è qualcosa da cui Huawei è stata ampiamente bloccata (e per cui la vendita di Honor potrebbe rivelarsi un autogol nel lungo periodo), sebbene la società potrebbe iniziare ad acquistare chip Qualcomm solo 4G a novembre.
Honor prevede di iniziare a vendere smartphone appartenenti a ogni fascia di mercato ed espandersi in più mercati in Europa e America Latina. Tuttavia, Honor deve ancora raggiungere un nuovo accordo con Google prima di poter vendere con successo dispositivi al di fuori della Cina: la maggior parte delle persone non è interessata a un telefono Android senza Play Services.
Il primo smartphone che potrebbe arrivare in Europa con i GMS annessi probabilmente è Honor V40, la cui versione cinese è stata presentata solo qualche giorno fa.