Il Galaxy S10 di Samsung ha fatto esordire la tecnologia di sensori di impronte ad ultrasuoni Qualcomm 3D Sonic posti sotto lo schermo AMOLED nel 2019. Tuttavia, nonostante le promesse di una maggiore sicurezza e di una velocità di riconoscimento paragonabile alla controparte ottica, così non è stato. Con i Samsung Galaxy S20 è stata riproposta la soluzione ma con risultati solo di poco migliori. Ora con i Samsung Galaxy S21 sta venendo riproposto un altro sensore di impronte digitali ad ultrasuoni ma, stavolta, è stato confermato che si tratta della seconda generazione di Qualcomm 3D Sonic.
Annunciato solo un paio di giorni prima dei Galaxy S21, il nuovo Qualcomm 3D Sonic di 2° generazione promette una superficie di lettura dell’impronta più grande del 77% rispetto all’originale e un’elaborazione migliore che dovrebbe portare a scansioni più veloci del 50%.
Per chi non lo sapesse, i sensori ottici di impronte digitali utilizzano la luce mentre i sensori a ultrasuoni utilizzano onde sonore ultrasoniche pulsanti per eseguire la scansione del dito. Poiché gli scanner ottici possono solo formare un’immagine delle linee visibili sulla punta delle dita, formano un’immagine 2D dell’impronta digitale.
Al contrario, i sensori a ultrasuoni possono creare un’immagine tridimensionale. In teoria, ciò significa che gli scanner di impronte digitali a ultrasuoni dovrebbero essere più affidabili e persino utilizzabili quando il dito è bagnato o sporco (cosa che però finora non è stato).
Samsung Galaxy S21 è una scheggia nel riconoscimento biometrico
A darci un primo assaggio della velocità di sblocco del nuovo 3D Sonic Sensor del Samsung Galaxy S21 ci ha pensato Ben Schoon di 9to5Google, che ha pubblicato una video demo mentre testava lo smartphone:
https://twitter.com/NexusBen/status/1349830984372514818
Come potete vedere, basta semplicemente toccare l’area sensibile del display (ora molto più ampia rispetto al passato) anche per una frazione di secondo e il riconoscimento biometrico dovrebbe avvenire con successo.