Gli smartphone della linea Google Pixel sono sempre stati molto attenti alla qualità fotografica, venendo considerati quasi sempre i migliori. Con il Google Pixel 5 però vi è stato un cambiamento epocale: oltre a non usare hardware top di gamma, lo smartphone non usa nemmeno il Pixel Neural Core per l’elaborazione delle immagini, affidandosi invece all’ISP presente nel SoC Qualcomm Snapdragon 765G.
Questo cambiamento ha senza dubbio indebolito il reparto fotografico dello smartphone e a dirlo sono i redattori di DxOMark, nella cui recensione il Google Pixel 5 non ha convinto affatto.
Google Pixel 5 ha lo stesso hardware fotografico di Pixel 4
Per il Pixel 5, Google ha mantenuto lo stesso hardware fotografico che abbiamo visto sul Pixel 4. C’è un sensore standard da 12,2 MP da 1/2,55 pollici con pixel da 1,4 µm, accoppiato a un obiettivo equivalente di 27 mm f/1,7 con doppio pixel PDAF e OIS.
Optando per un ultra grandangolare invece che per un teleobiettivo, Google ha dotato il Pixel 5 di un secondo sensore da 16 MP da 1/3,09 pollici con pixel da 1,0 µm insieme a un obiettivo con apertura f / 2,2 equivalente a 16,5 mm. Ancora una volta, quell’hardware non è così impressionante come molti concorrenti che offrono un campo visivo più ampio e chip fisicamente più grandi sulle fotocamere ultra grandangolari.
I risultati di DxOMark
Con un punteggio complessivo di 120 punti, Google Pixel 5 offre prestazioni di medio livello per i dispositivi valutati secondo i test di DxOMark. La fotocamera principale funziona leggermente meglio con un punteggio di 129 e con punti di forza chiave nell’esposizione, nel colore e nell’autofocus, nonché negli artefatti ben controllati.
Anche i dettagli e la trama sono buoni, ma il rumore visibile praticamente in tutte le immagini è una delle principali debolezze. Anche il raggiungimento di un punteggio basso di 49 nella categoria Zoom è un po’ deludente e questo ha influito sul punteggio complessivo.
Gli scatti ultra grandangolari sono abbastanza piacevoli per l’esposizione e il colore, ma il suo campo visivo limitato lo mette in una posizione di svantaggio rispetto ai dispositivi che offrono un FOV più ampio.
In generale, il Google Pixel 5 è buono a distanza ravvicinata, ma se si estende lo zoom oltre l’ingrandimento 2x oppure si decide di usare la fotocamera ultra grandangolare, i dettagli iniziano a risentirne.