Le indiscrezioni suggerivano che il Galaxy Fold2 sarebbe stato fornito con una S Pen, ma ciò non è accaduto. Stando però a quanto affermato da UBI Research, Samsung riproverà con il Samsung Galaxy Fold3, la terza generazione di smartphone pieghevole, anche se potrebbe essere necessario passare a una tecnologia diversa.
I Galaxy Note utilizzano la Electo-Magnetic Resonance (EMR), che funziona con uno stilo passivo ed è generalmente più economica, ha una buona precisione e una bassa latenza rispetto alle penne Active Electrostatic Solution (AES) che richiedono una batteria (le ultime S Pen hanno una batteria interna ma solo per le gesture aeree via Bluetooth).
Tuttavia, secondo quanto riferito, Samsung ha riscontrato problemi con l’integrazione del digitalizzatore EMR con l’Ultra Thin Glass (UTG) e la sua flessibilità, il che l’ha portata a “depennare” la S Pen dal Fold2. A meno che questi problemi non vengano risolti in tempo per il Samsung Samsung Galaxy Fold3, la società probabilmente passerà a una versione AES.
La tecnologia AES evita alcuni problemi caratteristici dell’EMR, offre anche una precisione quasi perfetta per i pixel e supporta il riconoscimento dell’inclinazione: non a caso è stata scelta come base per la Apple Pencil. La S Pen supporta il riconoscimento dell’inclinazione da un po’ di tempo, ma è stata tutt’altro che perfetta a causa del funzionamento dell’EMR.
Come parte della soluzione legata al nuovo Galaxy Fold3, Samsung raddoppierà lo spessore dell’UTG da 30 µm a 60 µm, in modo che possa resistere alla pressione della punta della stilo.
LG Display e BOE stanno anche sviluppando schermi pieghevoli basati su tecnologia AES, quindi se il Galaxy Fold3 supporterà la S Pen, potrebbe avere concorrenza (cosa che si è detta spesso anche per la linea Note).