Nonostante in molti parlino della realtà virtuale (VR) come la prossima grande rivoluzione dell’intrattenimento digitale, Google ed Apple stanno puntando maggiormente sulla realtà aumentata (AR). In realtà Google ha cercato anche di entrare nel mondo della realtà virtuale con la piattaforma Daydream VR, lanciata ufficialmente nel 2016 ma non più aggiornata da moltissimo tempo (ha perso anche pezzi lungo la strada). Ebbene, con Android 11 è stato posto l’ultimo chiodo alla bara di Daydream VR, visto che la piattaforma non è più supportata.
La società ha confermato che non aggiornerà più il software e che Daydream VR potrebbe non funzionare nemmeno su Android 11. Le app di terze parti potrebbero ancora funzionare con il visore ufficiale, che non è più disponibile per l’acquisto, ma non ci si dovrebbe aspettare che continuino ad essere aggiornate.
Sebbene la realtà virtuale sia divertente, la maggior parte delle persone probabilmente non ha visto il vantaggio di acquistare un visore e usare app compatibili solo per uso domestico, il che potrebbe spiegare perché Google ha deciso di abbandonare il supporto per Daydream.
Quella di Google è stata una scelta praticamente opposta a quella fatta da Facebook e dalla sua Oculus che, nel corso degli ultimi anni, ha dapprima ridisegnato il palcoscenico nel mondo dei visori VR legati a computer desktop e poi lo ha rivoluzionato dapprima con Oculus Quest e, da qualche settimana, con Oculus Quest 2, ovvero visori VR “all in one” che non hanno bisogno di smartphone, computer o altro per funzionare.
Chiaramente solo il futuro potrà svelarci se Google ha fatto bene adesso a puntare tutte le sue carte sulla realtà aumentata o meno.