Anche se Huawei aveva confermato che il 3 settembre avrebbe svelato il suo SoC Kirin top di gamma di nuova generazione, l’annuncio non è arrivato. Questa è la prima volta da anni che il nuovo chipset Huawei di punta della serie Kirin non viene annunciato all’IFA di Berlino. E ci sono diverse ragioni dietro l’improvviso cambiamento di programma, secondo un media cinese.
I due motivi principali sono che Huawei non vuole attirare attenzioni indesiderate con il suo nuovo SoC Kirin e il fatto che la società non è del tutto sicura che TSMC possa fornire le unità necessarie entro il lasso di tempo utile. E c’è un lasso di tempo perché a partire dal 14 settembre, le aziende che utilizzano software o hardware statunitensi non possono collaborare con Huawei.
TSMC sta facendo gli straordinari per evadere l’ordine e fornire la quantità necessaria di chip, quindi il lancio della serie Huawei Mate 40 non dovrebbe risentire di alcun problema. È un po’ deludente la mancata presentazione presso l’IFA 2020 di Berlino perché il cosiddetto Kirin 9000 avrebbe dovuto essere il primo chipset al mondo basato sul processo di produzione a 5 nm di TSMC (in attesa del chip A14 di Apple). Si dice che il produttore di chip abbia ricevuto un ordine di 15 milioni di unità.
Adesso però la domanda è lecita: per il 2020 Huawei dovrebbe essere al sicuro in termini di scorte di chip ma cosa accadrà dal 2021 in poi? Non potendo fare affari con TSMC, dovrà necessariamente rivolgersi a fonderie cinesi, con SMIC la principale indiziata anche se, per il momento, ha infrastrutture di produzione capaci di realizzare chip solo a 14nm.