Uno dei motivi che le persone hanno per acquistare uno smartphone prodotto della stessa azienda che sviluppa il sistema operativo è legato agli aggiornamenti nel tempo. Se Apple assicura 5 – 6 anni di aggiornamenti software per i suoi iPhone, Google ne assicura 3. Per cercare di scrollarsi di dosso una brutta fama su questo fronte, anche Samsung ha annunciato che per i suoi top di gamma rilascerà 3 anni di aggiornamenti, sia legati al sistema operativo, sia alla OneUI e anche alle patch di sicurezza.
Purtroppo Samsung non è stata molto chiara su cosa intende per “top di gamma”: molto probabilmente rientrano in questa definizione solo i modelli appartenenti alle serie S e Note. Inoltre, non sappiamo se questa politica entra in vigore con i nuovi Galaxy Note 20 o sarà retroattiva.
Stando a un’indiscrezione emersa subito dopo l’annuncio da parte di Samsung, sembra che la politica di assicurare 3 anni di aggiornamenti per gli smartphone top di gamma sarà valida dal Galaxy S10 in avanti. Ciò significherebbe che il top di gamma dell’anno scorso riceverà non solo Android 11 ma anche Android 12.
Estendere il periodo di aggiornamenti software è senza dubbio un’ottima cosa ma ci sembra che la decisione di Samsung di limitarla ai soli top di gamma sia una caduta di stile e una mancanza di rispetto per le decine di milioni di utenti che hanno acquistato i molti modelli appartenenti alla serie Galaxy A. Di fatto, per Samsung “chi spende 800 o più euro per uno smartphone merita 3 anni di aggiornamento, chi ne spende di meno solo 2”.
Voi che cosa ne pensate di questa nuova politica?