Con l’entrata in vigore del GDPR, tutti i cittadini dell’Unione Europea hanno ottenuto una tutela senza precedenti su come le aziende della rete raccolgono e utilizzano i dati. Al di là della regolamentazione piuttosto chiara e restrittiva, la UE prevede una multa di fino al 10% del fatturato annuo per le aziende che non la rispettano. A questo proposito, il commissario europeo per la concorrenza, la danese Margrethe Vestager, sta investigando attivamente su come Google Assistant, Alexa e Siri raccolgono e sfruttano i dati degli utenti (per Google non è nemmeno la prima volta). Nel peggiore dei casi per Google, Amazon ed Apple, potrebbero scattare multe miliardarie.
Il commissario sta raccogliendo informazioni da 400 aziende per vedere se ci sono problemi con gli assistenti vocali delle Big 3 che potrebbero comportare accuse di antitrust. Tali inchieste hanno portato a effettive cause e a pesanti multe comminate nei confronti di aziende di altri settori, tra cui società energetiche, finanziarie e farmaceutiche.
Vestager ha dichiarato in una conferenza stampa che, cercando informazioni da 400 aziende, sta trasmettendo ad Apple, Amazon e Google (le aziende che stanni dietro a Google Assistant, Alexa e Siri) il messaggio che l’UE le sta osservando attentamente per assicurarsi che rispettino le linee guida. Il commissario ha affermato inoltre che l’UE vuole assicurarsi che le principali aziende del settore degli assistenti vocali non usino il loro controllo di questi dati per infrangere le regole, prevenire la concorrenza e danneggiare i rivali.
Se l’UE constata che uno degli assistenti vocali delle società ha infranto le regole in materia di concorrenza, può infliggere multe fino al 10% delle sue entrate globali. Ad esempio, Apple ha registrato entrate per circa 260 miliardi di dollari per l’ultimo anno fiscale e ciò significa che potrebbe essere multata fino a 26 miliardi se si riscontrasse una violazione delle norme dell’UE.