Con il lancio della serie Samsung Galaxy S20, il colosso coreano ha relegato le versioni equipaggiate con il proprio SoC Exynos 990 ai soli mercati europei, mentre in tutti gli altri ha fatto arrivare le versioni con Qualcomm Snapdragon 865. Le critiche degli utenti europei per questa decisione non si sono fatte attendere ma sembra proprio che la storia si ripeterà anche con la serie Samsung Galaxy Note 20.
Di solito, le versioni di top di gamma Samsung destinati agli Stati Uniti e alla Cina hanno un SoC prodotto da Qualcomm e la maggior parte degli altri mercati hanno il chip Samsung (sicuramente per una questione di costi ma è probabile anche per una questione di brevetti).
Nel caso del Samsung Galaxy Note 20, però, l’azienda avrebbe deciso di spedire le versioni con SoC Exynos 990 solo all’Europa, fornendo invece le versioni con SoC Qualcomm in tutti gli altri mercati, Corea del Sud compresa. Apparentemente, la decisione di Samsung di non utilizzare il proprio chip nel suo Paese d’origine è dovuto al modem 5G: la versione Samsung non sarebbe performante quanto quella di Qualcomm.
Lo Snapdragon 865 offre inoltre una grafica migliore rispetto all’Exynos 990 e anche questo avrebbe influito sulla decisione. In effetti, Samsung è apparentemente così insoddisfatta delle prestazioni grafiche del suo chip che non ha realizzato una versione Exynos del Galaxy Fold.
Ad ogni modo, staremo a vedere come gli utenti prenderanno questa notizia nel caso si rivelasse veritiera durante il lancio ufficiale della serie Samsung Galaxy Note 20 del 5 agosto.