Qualche giorno fa è emersa in rete un’indiscrezione secondo cui iPhone 12 saranno i primi a non avere nella confezione di vendita nè gli auricolari cablati nè un caricabatteria da parete. A distanza di qualche giorno, però, una voce simile è emersa sul fronte Samsung, col colosso coreano che potrebbe rimuovere i caricabatteria nei modelli di fascia alta a partire dal 2021.
Da un punto di vista ecologico e di costi di produzione ha senso al 100% il voler rimuovere i caricabatteria dalle confezioni di vendita: Samsung ed Apple spediscono ogni anno oltre 150 milioni di smartphone di fascia alta, il che significa 150 milioni di caricabatteria costruiti con materiali che non sono proprio ecologici (per usare un eufemismo); allo stesso modo, anche se l’economia di scala fa sì che ogni caricabatteria abbia un basso costo per i produttori, rimuoverlo vorrebbe dire un abbassamento dei costi notevole.
C’è da dire poi che, ad oggi, nessuno smartphone top di gamma di Apple e Samsung integra nella confezione di vendita un caricabatteria in grado di avere un output energetico pari al valore massimo supportato dagli stessi (Apple addirittura spedisce caricabatteria da 5W sugli iPhone SE). Ciò significa che, per sfruttare al massimo le capacità di ricarica, gli utenti devono comunque accollarsi una spesa extra.
Questo discorso potrebbe anche essere accettabile dal punto di vista dei consumatori se la rimozione dei caricabatteria si traducesse anche in una riduzione del prezzo di vendita. Peccato però che ci sembra abbastanza improbabile che ciò avvenga (soprattutto sul fronte Samsung se deciderà di usare il nuovo SoC Qualcomm Snapdragon 875).